Wolbachia nel cane e ruolo nell’infezione da Dirofilaria nella Filariosi
Quando si parla di filariosi cardiopolmonare da Dirofilaria immitis si parla anche di Wolbachia.
Wolbachia nel cane – Ultimamente quando si parla di cani con filariosi cardiopolmonare si presta particolare attenzione anche a trattare la concomitante infezione da Wolbachia. Ecco perché oggi andremo a vedere qualcosa di più su questi batteri che complicano la filariosi del cane. Si tratta di proteobatteri Gram-negativi che vivono comunemente nel tratto riproduttivo di insetti e vermi. Strettamente legati anche all’Ehrlichia e all’Anaplasma, si sono evoluti per facilitare la sopravvivenza delle filarie nei mammiferi.
Wolbachia: caratteristiche di questi batteri Gram-negativi
Il ciclo vitale di Wolbachia è piuttosto complesso. In maniera molto generica ha due modalità di riproduzione. La prima è una moltiplicazione della forma bacillare tramite fissione binaria. La seconda modalità è più complicata e assomiglia un po’ al ciclo della Chlamydia con tre fasi. Quest’ultima modalità è quella che garantisce più potenziale di sopravvivenza.
Wolbachia ha stretti rapporti con la maggior parte dei parassiti di tipo filaroide (anche quelli che infettano i gatti), soprattutto con D. immitis, Brugia Malayi e B. pahangi. Wolbachia ha il 100% di prevalenza nelle filarie e il rapporto simbiotico fra Wolbachia e Dirofilaria immitis è vantaggioso per entrambe in quanto i sottoprodotti metabolici di Wolbachia facilitano la crescita e la riproduzione della Dirofilaria. Studi hanno dimostrato che la rimozione di Wolbachia da Dirofilaria esita in sterilità e morte prematura delle filarie.
Parlando del gatto, viene esposto a Wolbachia quando le larve o gli adulti della Dirofilaria immitis vengono uccisi. Inoltre si pensa anche che la presenza di Wolbachia sia associata all’infiammazione presente nella filariosi cardiopolmonare felina.
Wolbachia nel cane: cosa fare?
Tecnicamente Wolbachia non può sopravvivere direttamente all’interno dei mammiferi, tuttavia la loro colonizzazione delle filarie all’interno dell’ospite provoca parecchi effetti infiammatori con attivazione delle citochine, il richiamo di neutrofili e l’aumento delle immunoglobuline.
Quindi quando si diagnostica la filaria ad un cane è probabile che oltre alla terapia diretta per la filaria vi venga prescritta anche una terapia a base di tetracicline in quanto questo antibiotico blocca Wolbachia e bloccando Wolbachia ecco che viene inibita la crescita larvale delle microfilarie, vengono sterilizzate le femmine di filaria e si ha anche azione adulticida su Dirofilaria immitis.
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