Setticemia neonatale in cani e gatti: cause, sintomi e terapia
Parliamo di setticemia neonatale in cani e gatti andando a vedere cause, sintomi e terapia.
Setticemia neonatale in cani e gatti – Diciamo che l’entità della mortalità neonatale è varia e comprende le morti di cuccioli e gattini durante il parto, subito dopo la nascita e durante il periodo neonatale, compreso fra nascita e le quattro settimane di vita. Soprattutto le infezioni e la setticemia sono ai primi posti nelle cause di mortalità neonatale in cuccioli e gattini, specie nelle prime due settimane di vita e in soggetti che non hanno assunto abbastanza colostro. Con il termine di setticemia si intende la presenza di batteri nocivi che invadono il sangue e provocano sepsi, shock settico e morte.
Setticemia neonatale in cani e gatti: cause e sintomi
La setticemia neonatale in cani e gatti è ovviamente provocata da batteri, ma talvolta è causata da batteri che si trova anche in animali sani sui quali per qualche motivo si alterano gli equilibri fra batteri e ospite. Nel caso di Escherichia coli emolitici o di Streptococchi emolitici, invece, i batteri sono così patogeni di loro che i fattori predisponenti sono trascurabili.
Fra i fattori predisponenti che possono far insorgere setticemia neonatale in cani e gatti abbiamo:
- fattori ambientali: scarsa igiene, pulizia non idonea, temperatura e umidità non adeguate
- gestione dell’allevamento: sovraffollamento, cagne non messe da sole a fine gravidanza, batteri portati in allevamento con scarpe e vestiti
- fattori legati al parto: distocie, numero di feti
- fattori materni: infezioni per via transplacentare da mastiti e endometriti, ingestione di fluifi durante il parto, infezioni da gastroenteriti, infezioni per via orale, dermatiti, scarsa produzione di colostro
- fattori del neonato: piccoli prematuri, troppo magri alla nascita, ipossia, ipotermia, ipoglicemia, scarsa assunzione del colostro, ferite cutanee, congiuntiviti, onfaliti, polmoniti, enteriti, infezioni virali nei gattini, infezioni da Herpesvirus nei cuccioli
I batteri maggiormente coinvolti nella setticemia neonatale sono: Escherichia coli, Streptococchi, Stafilococchi, Pseudomonas, Klebsiella, Proteus, Enterobacter, anaerobi e anche Pasteurella. La principale via di trasmissione è quella verticale, seguita da infezioni agli organi. Possibili anche le infezioni per via transplacentare o tramite latte infetto.
I sintomi di setticemia neonatale di solito sono in forma iperacuta, quindi con morte improvvisa o poche ore dopo l’insorgenza. Ricordando che la setticemia neonatale è fra le cause di sindrome da cucciolo deperito, i sintomi sono:
- scomparsa del riflesso della suzione e deglutizione
- ipotermia
- ipoglicemia
- pianti
- debolezza
- diarrea anche emorragica
- dolore addominale
- dispnea
- edema
- petecchie
- ematuria
- necrosi delle estremità (diminuzione di sangue nelle estremità, ipossia, vasculite, CID, infarto e distacco delle porzioni necrotiche)
- sintomi variabili a seconda degli organi colpiti
La setticemia insorge di solito entro 2-4 giorni dalla nascita e si può aver rapido decadimento delle condizioni corporee e morte in 24-48 ore, fino a 2-5 giorni dalla nascita. Quando compare intorno a 1-2 settimane di vita, rispetto alle infezioni virali è più rapida: perdita improvvisa dell’appetito, scadimento in poche ore.
Setticemia neonatale in cani e gatti: diagnosi e terapia
Il problema è che la diagnosi intra vitam di setticemia neonatale è difficile. In base ai sintomi hai un sospetto clinico, ma il tutto avviene così rapidamente che diventa anche impossibile fare esami. Per esempio un esame emocolturale è impossibile: bisogna prendere almeno 0,5-1 ml di sangue più volte nel giro di qualche ora, quindi in gattini e cuccioli è semplicemente impossibile da attuare tanto sono piccoli. Eventuali esami batteriologici si possono fare sulla diarrea, sulle dermatiti, sulle congiuntiviti, sulle onfaliti, ma ora che arrivano i risultati è già sopraggiunta la morte. La diagnosi post mortem tramite necroscopia serve per tutelare i riproduttori e gli altri cuccioli e gattini e capire cosa ci sia che sta andando storto. Tuttavia anche in questo caso bisogna fare in fretta e conservare correttamente i corpi, non si possono fare necroscopie su cuccioli o gattini morti due giorni prima e lasciati a temperatura ambiente.
La prognosi della setticemia neonatale in vitam è praticamente sempre riservata e infausta. Anche applicando la terapia sintomatica e di supporto non ci sono molte speranze. Va da sé che migliorare le condizioni ambientali e di gestione dell’allevamento potrebbero aiutare a evitare future forme di setticemia nelle prossime cucciolate.
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