Riccio africano: anatomia, informazioni e comportamento
Parliamo un po’ del riccio africano: oggi valuteremo qualche cenno di anatomia, informazioni generiche e il comportamento.
Riccio africano – Il nome scientifico esatto del riccio africano è Ateletrix albiventris. Si tratta di un mammifero insettivoro facente parte della famiglia delle Erinaceidae. L’habitat originario è la savana e in generale tutte le zone aride dell’Africa centrale. E’ un pet esotico da compagnia che non ha bisogno di Cites, ma visto che non è che tutti conosciamo vita, abitudini e dieta dei ricci normali, figuriamoci di quelli africani, ecco che prima di decidere di convivere con un riccio africano vi conviene comprare qualche libro per documentarvi prima su di esso e non dopo che l’avete fatto entrare in casa.
Riccio africano: anatomia e fisiologia, qualche informazione
Il riccio africano pesa dai 250 ai 600 grammi, con il maschio che tende a essere più grosso della femmina. Attenzione perché è un animale notturno (quindi se volete dormire sereni la notte non prendete con voi un animale che tende a fare più rumore di notte) e non va in letargo come il riccio europeo. In natura la durata di vita media è di 3-4 anni, mentre in cattività può arrivare anche a 6-10 anni.
Come tutti i ricci è ricoperto di aculei di colore bianco-marrone. Sotto di essi si ha lo strato di tessuto adiposo e sottocutaneo e ancora al di sotto lo strato muscolare che contraendosi permette al riccio di appallottolarsi e di diventare una palla di spine. E’ normale che in una piccola area sopra la testa manchino gli aculei, mentre il ventre è ricoperto di peletti bianchi.
Non è invece particolarmente difficile distinguere il riccio africano maschio da quello femmina: nel maschio il prepuzio si trova a metà addomene, mentre fate attenzione perché anche il riccio africano ha i testicoli retrattili. Inoltre i maschi adulti spesso presentano delle spine allungate bianche, rarissime nelle femmine.
Riccio africano: comportamento
Come abbiamo già detto, il riccio africano è un animale notturno e non va in letargo. E’ un animale solitario, quindi vive bene da solo. Qualcuno riesce a far convivere anche piccoli gruppi, ma ci va parecchio spazio e deve essere presente solamente un maschio.
Esattamente come il riccio europeo, quando il riccio africano si sente minacciato si appallottola e diventa una palla di spine. C’è poi un interessante comportamento che si chiama anting: se il riccio africano sente una sostanza che non conosce, comincia a salivare tantissimo e si riempie il corpo con questa schiuma. Per quanto riguarda il tipo di versi emessi, abbiamo sibili, sbruffi e anche veri e propri grugniti.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.