Come arricchire l’ambiente del gatto
Come fare per arricchire l’ambiente del gatto, evitare che si annoi e che sviluppi patologie comportamentali?
Arricchire l’ambiente del gatto – Diverse patologie comportamentali dei gatti sono legate al fatto che il gatto a casa da solo si annoia. Magari lavoriamo tutto il giorno, la sera torniamo a casa stanchi morti e non abbiamo tempo o voglia di interagire col gatto. Però il gatto è un animale curioso e esploratore, il rischio in questi casi è di provocare sindromi da deprivazione ovvero dare pochi stimoli al gatto. Se il gatto vive fuori questo è impossibile, ma in casa siamo noi a dover provvedere. Altrimenti poi abbiamo il gatto che comincia a urinare e defecare dove non deve, che diventa più nervoso e aggressivo e via dicendo. Non lo sta facendo per farci arrabbiare, i gatti non fanno i dispetti, semplicemente manifesta in questo modo un disagio e uno stress che noi gli stiamo provocando.
Come fare per arricchire l’ambiente del gatto
Non basta comprare due palline in croce per arricchire l’ambiente del gatto, dobbiamo creare per lui dei giochi che stimolino il suo intelletto e lo aiutino a passare il tempo. Oltre ai vari tiragraffi a piani, possiamo eventualmente lasciare scatoloni a disposizione in casa, disposti in varia maniera in modo che possa divertirsi a entrare e uscire.
Altra cosa che ai gatti piacciono molto sono i sacchetti di carta: possono entrare a esplorarli, fanno rumore e sono ottimi nascondigli. A rotazione, poi, potete lasciare in giro per casa palline e giochini di varia forma e dimensione. Il trucco è fare a rotazione: quando vi accorgete che comincia a ignorarli, li nascondete e ne mettete fuori di nuovi. Quando anche questi gli vengono a noia, ecco che intanto si sarà dimenticato di quelli precedentemente messi da parte e potete sostituirli con questi.
Oltre alla ciotola classica del cibo, nascondete qualche croccantino qua e là o piazzate qualche altra ciotola con poche crocchette, serve a simulare la ricerca del cibo. Per esempio potreste lasciare aperto il trasportino con cui lo portate dal veterinario, metterci un panno dentro e lasciare qualche crocchetta dentro. Oppure potete realizzare delle scatole di cartone bucate dove nascondere dentro delle crocchette: il gatto impara che se le fa rotolare e muovere escono fuori le crocchette. Oppure in commercio ci sono delle apposite palline di plastica forate, servono alla stessa cosa. Sarebbe l’equivalente del Kong per i cani.
Ricordate poi che per quanto riguarda la lettiera, l’optimum sarebbe averne almeno una per gatto con in aggiunta una accessoria. Quindi se ho due gatti, l’ideale è avere tre lettiere, se ho tre gatti, quatto lettiere e via dicendo. Questo per prevenire forme di stressa da marcatura del territorio con relative eliminazioni inappropriate di urina e feci.
Ultima considerazione: è vero che il gatto tende a essere più solitario del cane, ma ciò non vuol dire che non ha bisogno di interagire con noi. Se già sapete che lavorate fuori casa dodici ore al giorno, che nel week-end siete sempre via o che in generale siete poco a casa, evitate di prendere un gatto e di imporgli una vita fatta di noia e solitudine. Meglio un acquario con dei pesci in questo caso.
E se tutto questo non basta?
Se avete già fatto tutto questo, ma il gatto continua a manifestare sintomi di patologie comportamentali, allora dovete rivolgervi a un veterinario comportamentalista che valuterà la situazione del gatto e quella famigliare nel suo insieme e provvederà a stilare insieme a voi una terapia comportamentale rieducativa, spiegandovi anche dove state sbagliando e cosa fare e cosa non fare per convivere correttamente con un gatto.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | immortel