Petsblog Cani Glomerulonefrite nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapie

Glomerulonefrite nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapie

Parliamo di nefrologia, andiamo a vedere la glomerulonefrite nel cane e nel gatto: vediamo cause, sintomi, patogenesi, diagnosi e terapia.

Glomerulonefrite nel cane e nel gatto: cause, sintomi e terapie

Glomerulonefrite nel cane e nel gatto – Che ne dite se oggi andiamo a parlare di glomerulonefrite nel cane e nel gatto? Si tratta di malattie renali che riconoscono diverse cause: possiamo avere forme primitive (idiopatiche o vere, cioè causate da agenti particolari capaci di dare una reazione immunomediata), secondarie (a malattie sistemiche come ipertensione o diabete) e anche idiopatiche. Per classificarle, è necessario un esame istologico a seguito di biopsia renale, associato ovviamente ai sintomi del pet.

Glomerulonefrite nel cane e nel gatto: cause e patogenesi

Parlando di patogenesi delle glomeruloefriti nel cane e nel gatto, brevemente abbiamo:

  1. Formazione e deposizioni di immunocomplessi circolanti formati da antigene-anticorpo (gli immunocomplessi rimangono impigliati a livello del filtro glomerulare)
  2. Anticorpi attaccano gli antigeni presenti proprio sulle cellule del glomerulo o antigeni arrivati a livello glomerulare

A questo punto si scatenano tutti i mediatori dell’infiammazione con danno renale progressivo. Per quanto riguarda la classificazione su base istologica, nei cani e nei gatti abbiamo:

  • patologia con lesioni minime
  • glomeruloefrite membranosa
  • glomeruloefrite membrano-proliferativa
  • glomeruloefrite mesangio-proliferativa
  • glomerulosclerosi focale

Glomerulonefrite nel cane e nel gatto: sintomi e diagnosi

Per quanto riguarda i sintomi della glomerulonefrite nel cane e nel gatto abbiamo:

  • proteinuria
  • ematuria
  • sindrome nefrosica (edema, ascite)
  • nefrite
  • edema
  • ipertensione
  • insufficienza renale
  • anoressia
  • perdita di peso
  • abbattimento
  • complicazioni tromboemboliche con paresi posteriore

A livello di danno da glomeruloefrite abbiamo:

  • proteinuria
  • alterazione dei fattori della coagulazione
  • ipertensione arteriosa
  • riduzione dei nefroni funzionanti
  • rene in stadio terminale

Glomerulonefrite nel cane e nel gatto: terapia

La diagnosi di glomerulonefrite avviene tramite la visita clinica, esami del sangue e biopsia renale con esame istologico. Parlando di agenti responsabili di glomerulonefrite riconosciamo:

  • Forme immunomediate
  • Piometra, brucellosi, endocardite batterica, discospondilite
  • Virus dell’epatite infettiva canina
  • Filariosi
  • Linfoma, mastocitoma, carcinoma
  • Pancreatite, cirrosi, dermatite, colangioepatite, stomatite, artrite
  • Forme autoimmuni
  • Lupus eritemato sistemico
  • Anticorpi anti membrana basale del glomerulo

Per quanto riguarda la terapia, se si riconosce una causa specifica, bisognerà come prima cosa utilizzare i farmaci necessari a curare quella causa o quel patogeno. Visto che però spesso e volentieri non si riesce a risalire alla causa, ecco che si usano combinazioni varie di farmaci immunosoppressivi (cortisonici, ciclofosfamide, ciclosporina, azatioprina), ACE-inibitori e terapia di supporto (dieta iposodica e con proteine di alta qualità, diuretici, farmaci anticoagulanti, farmaci sintomatici e anche trasfusioni di plasma).

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | youngandwithit

Seguici anche sui canali social

Ti potrebbe interessare

Come insegnare al cane a fare i bisogni fuori
Cani

Uno dei problemi maggiori quando si accoglie un cane in casa, è di insegnargli a fare i bisogni fuori. Da cucciolo tenderà a sporcare a terra, prima di abituarsi a chiedere di uscire e da adulto dovremo noi avere tanta pazienza. I cani di una certa età o con patologie specifiche, infatti, hanno qualche problema a gestire correttamente impulsi e stimoli.