Goldy: l’avventura di un labrador semi fortunato e dei suoi amici
Oggi vi racconto la storia di un cane che ho avuto la fortuna di conoscere e dei suoi amici. Goldy era un labrador di circa due anni quando venne trovata che vagava, magra e barcollante, in una strada di campagna. Era strano che qualcuno avesse abbandonato un cane di razza, ma l’assenza di collare (e […]
Oggi vi racconto la storia di un cane che ho avuto la fortuna di conoscere e dei suoi amici. Goldy era un labrador di circa due anni quando venne trovata che vagava, magra e barcollante, in una strada di campagna. Era strano che qualcuno avesse abbandonato un cane di razza, ma l’assenza di collare (e di tatuaggi e microchip) sembrava avvalorare la tesi. La cagnolona venne notata da persone che, come principale occupazione, cercavano di rimediare alla disumanità di alcuni umani.
Portata dal veterinario, il quadro del presunto abbandono venne delineato: leishmaniosi. Qualcuno l’aveva abbandonata perché era come un giocattolo rotto. Quelle persone un po’ matte portarono Goldy a casa, e non fu un’impresa semplice: nell’appartamento spadroneggiavano diversi gatti, alcuni residenti e altri di passaggio. Tutti trovatelli, tutti bellissimi.
Le persone matte iniziarono a curare il cane triste, che piano piano tornò allegro: il pelo tornò lucido, il cibo fece il suo effetto, e l’amore e il rispetto le diedero la voglia di scodinzolare di nuovo. La terapia costante e attenta contro la malattia ci ha regalato la compagnia di Goldy per alcuni mesi.
Oggi Carolina, Raffaella, Francesca, Pasquale e i loro amici continuano a occuparsi dei loro Angeli, quasi sempre a spese proprie, vivendo in un ambulatorio veterinario e con un trasportino sempre in mano. Sono pazzi, questi animalisti…
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