Si può parlare di omosessualità negli animali? Petsblog intervista Massimo Fenati
Di tanto in tanto si sente parlare di omosessualità negli animali, di coppie di animali formate da esemplari dello stesso sesso, di quell’assurdo concetto che è il contro natura. Per orientarci meglio in questo campo abbiamo intervistato Massimo Fenati, autore di un libro cult: Il libro dell’amore di Gus & Waldo in cui si racconta […]
Di tanto in tanto si sente parlare di omosessualità negli animali, di coppie di animali formate da esemplari dello stesso sesso, di quell’assurdo concetto che è il contro natura. Per orientarci meglio in questo campo abbiamo intervistato Massimo Fenati, autore di un libro cult: Il libro dell’amore di Gus & Waldo in cui si racconta dell’amore di due pinguini – Gus e Waldo, appunto – dello stesso sesso. Il claim del libro è splendido: “L’amore non è mai un peccato, ma può essere molto originale…”. Alla fine Massimo Fenati – che vive in Inghilterra, paradiso degli animali da compagnia – ci regala anche una vignetta con Gus, Waldo e il loro pet.
Secondo te è corretto parlare di omosessualità animale oppure è un concetto riservato agli esseri umani?
Di certo è comprovato che gli animali talvolta hanno comportamenti omosessuali ed hanno rapporti con animali dello stesso sesso, in particolare certe specie (fenicotteri, delfini, scimmie etc). Non so se si può definire “gay” un animale, perché l’omosessualità si esprime prima di tutto tramite la sfera emotiva ed affettiva, e a noi umani non è dato di capire e conoscere quello che gli animali provano. Però di certo in alcuni casi si hanno esempi di relazioni di coppia gay nel mondo animale: i personaggi del mio fumetto, Gus & Waldo, sono una coppia di pinguini gay ispirata in parte alle diverse coppie di pinguini maschi che si conoscono in alcuni zoo sparsi per il mondo (New York, San Francisco, Bremerhaven in Germania, Harbin in Cina etc.). I pinguini sono animali monogami, quindi nel loro caso le relazioni di coppia omosessuali dimostrerebbero anche l’esistenza di una sfera emotiva gay nel regno animale…
Come nasce – e cosa significa – il concetto di contro natura?
Nasce di certo dall’ignoranza. È un’argomentazione molto facile da usare contro qualcosa che non si conosce – e/o si teme – e che è fuori dalla “norma”, cioè fuori dalla maggioranza. Il fatto che la continuazione della specie sia qualcosa che gli individui gay non possono offrire a Madre Natura, non significa che siano contro natura. Lo stesso varrebbe allora per coppie eterosessuali che non vogliono o non possono avere bambini. Ma la cosa più assurda è che gay si nasce e non si diventa, per cui è proprio Madre Natura che ci ha fatti così!
Spesso si sente dire “quello è un cane da gay”. Che vuol dire, secondo te? Che è troppo delicato per essere un “vero” cane?
No, penso che riguardi più una tipologia di cane magari meno aggressivo, meno “macho”, oserei dire più “decorativo” e che si riferisce allo stereotipo del gay come esteta edonista. Osservo spesso i cani ed i loro padroni e mi viene sempre in mente la scena iniziale di La carica dei 101, quando si vedono diverse persone a passeggio con i loro cani che si assomigliano l’un l’altro: la signora imbellettata col barboncino, l’intellettuale secca e cappellona con il levriero afgano e così via. Credo che la scelta del proprio pet riveli parecchio della propria personalità e probabilmente un certo tipo di gay è più propenso ad avere un cagnolino più “decorativo”. Ma è come al solito una generalizzazione. Ci sarà il gay che predilige i barboncini e quello che invece ama i dobermann. Io personalmente non amo i chihuahua ma trovo d’altro canto i cani lupo orrendi. Io non ho cani, ma sarei più per un bassotto o un Jack Russel. Bisognerebbe chiedere a Freud cosa rivela della mia personalità questa scelta!
I tuoi personaggi – i mitici Gus & Waldo – sono da gay o da etero?
Da gay e da etero! Gus & Waldo parlano di relazioni di coppia e le dinamiche sono le stesse, che si tratti di omo o eterosessuali. E poi a chi mai non piacciono i pinguini?!?
Tu vivi a Londra: come sono i pet lì? Quali le differenze – o le somiglianze – con l’Italia?
Qui c’è una vera e propria ossessione per i pet (non a caso l’inglese ha coniato questa parola apposta, mentre non esiste un equivalente in italiano). Ci sono sfilate da Harrods con le ultime collezioni di moda per cani, ci sono un numero infinito di associazioni per la protezione di qualsiasi animale – dai pesci rossi ai pipistrelli –, e diverse serie reality TV di grosso successo su cliniche veterinarie… La Gran Bretagna è il paradiso dei pet!
Ci fai una classifica dei tuoi animali preferiti?
Immagino che non sarà una sorpresa per nessuno se al primo posto metto… il pinguino! È un animale adorabile, goffo, tenero e bellissimo. E la sua caratteristica monogama me lo fa amare in particolar modo. Al secondo posto penso che metterò un altro volatile, anche se molto più piccolo e con caratteristiche assai diverse: il pettirosso. Trovo che gli uccelli in genere siano animali bellissimi ed il pettirosso nella sua piccolezza e coi suoi colori è irresistibile. Al terzo posto il primo mammifero: la pecora. È un animale docile e che (nella mia mente stralunata da fumettista) mi ricorda un po’ una vecchia comare di paese che passa il giorno a gossippare con le amiche e per questo la trovo simpaticissima. La mia lista di animali andrebbe avanti parecchio: moscardino, merlo, scoiattolo… ma nessuno di questi è un vero pet. Io ho sempre avuto gatti da piccolo, ma da quando mi sono messo con un fan dei cani, ho imparato ad amare molto anche loro.
Dici a Gus & Waldo di salutare Petsblog a modo loro?
Vi mando una loro foto che illustra gli occasionali inconvenienti di avere un pet! Il loro è un grillo di nome Algernon. Stupiti? Ogni specie ha i propri pet…!