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Diario di una conigliara: quando porto il coniglio in vacanza

Si può portare il coniglietto in vacanza? Ecco come farlo in poche e facili mosse.

Diario di una conigliara: quando porto il coniglio in vacanza

Vi annuncio che quando porterete il vostro coniglietto in vacanza, inevitabilmente diventerà la star di tutto l’hotel/villaggio da voi frequentato. La gente si ricorderà della vostra presenza esclusivamente perché ha visto la meravigliosa creatura orecchiuta o vi rivolgerà la parola solo per chiedervi come sta il quadrupede zompettante.

Prima di tutto ovviamente siamo andati in vacanza in Italia, dunque non sono stati necessari permessi o similari per portare con sè il coniglietto: naturalmente se andate all’estero valutate bene il tempo del viaggio e se il coniglietto regge allo stress dello spostamento. Chiaramente all’animaletto vanno fatte fare tratte di ragionevole durata.

Mi sono informata se in hotel avrei potuto tenere un animale: seppur fosse scritto a chiare lettere nella prenotazione, ho comunque chiamato l’albergo per accertarmene scoprendo che gli animali sono sì permessi ma il personale è abituato a vedere sempre e solo cani e gatti. Il coniglio è sembrato loro un po’ una “bizzarria”.

Ecco cosa mi sono portata dietro: un recinto sufficientemente grande, la lettiera, mezzo sacco di pellet, un sacco di fieno, verdure tagliate a tocchetti per i giorni di permanenza( ovviamente se già conoscete il luogo bene, queste non sono necessarie e potete acquistarle fresche), alcune copertine in pile, ciotole per cibo e acqua. Questo è sostanzialmente stato il bagaglio del mio coniglietto, che ha viaggiato poi in un trasportino legato sui sedili posteriori dell’auto.

La star incontrastata del luogo di villeggiatura è stato il mio coniglietto: a partire dal fatto che tutti gli inservienti si ricordano indubbiamente che Momo è stato ospite dell’hotel, dato che ho detto a tutti coloro che mi capitavano a tiro di non spruzzare nulla di chimico in camera. Ovviamente il mio coniglio, assolutamente un protagonista ruffianone di prima categoria, appena si avvicinava qualcuno al suo recinto era appeso per farsi fare le coccole. Il mio coniglietto è particolarmente ordinato quindi mettere la sua lettiera a terra in stanza e fargli capire che era solo lì che doveva andare a fare i bisogni è stato piuttosto semplice. Quando noi eravamo in stanza il pannello del recinto veniva rimosso e lui andava in giro. In questo modo il coniglio non ha troppo avvertito la differenza di spazi a disposizione. Ricordiamo che il coniglio può subire lo spostamento e andare in blocco (c’è questo rischio) sarebbe quindi un bene portare con sè il necessario per alimentazione forzata e medicinali che lo aiutano a sbloccarsi: bisogna mettere tutto in conto!

Tutto sommato comunque è stato davvero semplice gestire il coniglietto anche in ferie: ricordiamo che la maggior parte degli abbandoni avviene proprio prima dell’estate, o prima di ponti lunghi di ferie. Non riesco già a capire come si possa abbandonare un essere vivente, ancora meno lo comprendo visto che portarlo con sè è pratico e comodissimo.

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