Pitbull prende proiettile destinato al padrone
I Pitbull hanno una pessima reputazione, a torto. Pensate a come si è invece guadagnato quella di eroe questo cane non più nel fiore degli anni.
Kilo è un pit bull di dodici anni e si trova in casa con il suo padrone e la fidanzata di lui, quando un corriere della Fed Ex bussa alla porta. Il padrone di casa si rende subito conto che si tratta di un rapinatore travestito e cerca di chiudere rapidamente la porta, ma l’uomo oppone resistenza ed estrae la pistola. Kilo allora si precipita verso la porta e, suo malgrado, intercetta il proiettile.
Mentre il delinquente si dava alla fuga, il padrone di Kilo ha portato subito il povero cane dal veterinario, convinto però che le sue condizioni fossero disperate. Soprendentemente, il proiettile, che lo aveva centrato in testa, non è penetrato nel cranio e così questo signor cane ha potuto godersi coccole e meritatissimi onori per il suo gesto.
Quando ascolto storie del genere, mi chiedo sempre se si possa parlare di eroismo. Mi viene da pensare di no, perché l’atto eroico, in sé, richiede la consapevolezza del rischio che si sta correndo in quel momento. Poi fermo immediatamente i miei pensieri: il gesto “automatico” del cane è ciò che rende inutili gli atti di eroismo, perché è un gesto d’amore quotidiano, non pensato, disinteressato. Se questo comportamento ci appartenesse quotidianamente, il mondo sarebbe un posto migliore.
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