
Pitbull uccide neonata -petsblog.it
Dopo la terribile tragedia che ha visto una neonata morire, parrebbe per via del pitbull di famiglia, l’esperto Artibani offre alcune ipotesi sul perché sarebbe accaduto
Una tragedia è occorsa nella notte di domenica 16 febbraio 2025, ad Acerra, in provincia di Napoli. Una di quelle tragedie che nessuno di noi vorrebbe mai sentire, tanto sono dolorose. Nello specifico, stiamo parlando della morte di una bambina di soli 9 mesi, che sarebbe stata sbranata dal pitbull di famiglia, nella sua casa.
Da quanto si apprende, in un primo momento, il padre della bimba avrebbe riferito ai sanitari del pronto soccorso, che la figlia sarebbe stata assalita da un cane randagio. In un secondo momento, avrebbe raccontato ai poliziotti di essersi appisolato con la figlia mentre aspettava che la moglie tornasse dal lavoro che svolge in una pizzeria, e che si sarebbe poi svegliato con la bimba ferita, insanguinata.
Gli investigatori, tuttavia, hanno disposto tutti gli accertamenti per verificare l’accaduto. A fare alcune riflessioni in merito a ciò che è accaduto alla neonata di Acerra, è l’esperto cinefilo Emanuele Artibani, in un video sul suo canale YouTube. Ecco che cosa ha detto.
Bimba sbranata dal pitbull di famiglia, l’esperto Artibani: «Dare un patentino ai proprietari dei cani»
L’esperto, alla luce di quello che è accaduto alla bambina di Acerra e basandosi sulle poche info finora emerse, fa alcune importanti riflessioni. La prima è che, in linea generale, sarebbe necessario che i proprietari dei cani avessero un patentino.

Artibani riflette sul fatto che sarebbe necessario possedere sia «un patentino per avere un cane, con delle regole ferree, con un’assunzione di responsabilità, sia un ulteriore patentino, per avere determinate tipologie di cani. Ne servirebbero quindi due: uno, generico, affinché tu possa vivere bene la tua vita e lo stesso il tuo cane, e un altro per detenere determinati cani che possano rappresentare un rischio per il tessuto sociale».
Artibani spiega di star facendo mere ipotesi, pur non avendo abbastanza elementi sull’accaduto:«Potrebbe essere accaduto che la piccola, durante la notte, possa essersi agitata e potrebbe essersi stimolato l’istinto predatorio del cane. Magari un braccino agitato, che stimolerebbe l’effetto lucertola, in cui si stimola l’effetto predatorio. Se il cane trova una resistenza, che in questo caso può essere un braccino come un’altra cosa, si stimola un altro istinto del cane, la combattività».
In sostanza, se trova una resistenza, il cane tenderebbe a far ancora più forza, in quanto non intende perdere. Artibani spiega che la combattività del cane, precede un altro istinto, e cioè l’aggressività. Ora, l’esperto chiarisce che si possono far danni, su un bimbo di 9 mesi, anche semplicemente in combattività, per cui, ammesso che sia subentrata l’aggressività, la situazione si potrebbe essere ulteriormente complicata.
Artibani precisa che in settimana uscirà un suo corso, in cui metterà nero su bianco, ossia 100 cose «che tutti dovrebbero padroneggiare affinché non accadano più queste cose».