Petsblog Animali domestici Pericolo semini nei cani: cos’è la Setaria viridis e cosa fare

Pericolo semini nei cani: cos’è la Setaria viridis e cosa fare

Oggi andiamo a parlare di un argomento di attualità: attenzione ai semini di Setaria viridis che si conficcano negli occhi e nelle orecchie dei cani. Ecco cosa è la Setaria viridis, con quali altri nomi è conosciuta e cosa fare.

Pericolo semini nei cani: cos’è la Setaria viridis e cosa fare

Fate molta attenzione in questo periodo quando portate i cani per i campi: il pericolo della Setaria viridis è sempre in agguato. Inoltre quest’anno ci sono tantissimi semini, mai visti così tanti, probabilmente il clima piovoso ha fatto sì che aumentasse la loro produzione. Ma che cos’è la Setaria viridis? Io la conosco come Baraval o Panicarella, però a quanto pare il nome cambia di regione in regione. E’ quel semino malefico, piccolo, corredato di lunga asticella che in questo periodo dell’anno pullula per i campi e che si conficca negli occhi dei cani (raramente mi è capitato di vederlo nei gatti, mentre i mici spesso presentano forasacchi negli occhi) causando congiuntiviti purulente con ulcere corneali o nelle orecchie, provocando otite da corpo estraneo e danni al timpano.

Ecco la Setaria viridis aka Baraval aka Panicarella…

… aka tantissimi altri nomi alternativi. Vediamo prima di tutto la pianta e poi i nomi con cui è conosciuta nelle diverse regioni italiane. Il nome scientifico della Setaria viridis è Setaria viridis (L) P. Beauv. subsp. viridis, sinonimi Panicum viride L.; Setariopsis viridis (L.) Samp. In italiano il nome dovrebbe essere pabbio comune, si tratta di una pianta annua che troviamo in tutte le regioni d’Italia. E’ comune e diffusissima, si trova soprattutto nei campi in campagna, negli orti, ma la trovate anche nei giardini in città, sui margini della strada, nelle aiuole comuni, nei parcheggi. E visto che si trova sia a livello del mare che nella zona montana bassa, ecco che in pratica nessuna zona dell’Italia ne è indenne.

I malefici semini che si incastrano negli occhi e nelle orecchie dei cani vengono di solito usati come cibo per gli uccelli. La fioritura avviene da giugno a ottobre, ma è da agosto e per tutto l’autunno che questi semi possono danneggiare i cani. Colpiti ovviamente soprattutto i cani da caccia, in questo periodo dell’anno è una continua processione per far togliere i semini, ma non sono esenti anche cani di città o cani che fanno una scampagnata.

Ecco i nomi della Setaria viridis o pabbio comune o Setaria verde nelle diverse regioni italiane (se conoscete altri nomi segnalateli nei Commenti, così li aggiungiamo):

  • Campania: Scassaquindici
  • Emilia Romagna: Pabi, Panigastrell
  • Friuli-Venezia-Giulia: Morene, Nise, Panistrele
  • Liguria: Paggiu
  • Lombardia: Pabi, Pabol, Panigh selvadegh, Panigh selvatich
  • Marche: Panicarella
  • Piemonte: Baraval, Pabi, Panastria
  • Sicilia: ‘Mpiccica, Impicalora, Malerva
  • Toscana: Panicastrella, Panichella, Panico falso, Panico selvatico, Panico spurio
  • Veneto: Pabio, Panisso, Panizela, Panizola, Panocela, Pavio

Cosa provoca la Setaria viridis nei cani e cosa fare

La Setaria viridis a causa delle setole si infila facilmente negli occhi dei cani, nelle orecchie, ma può anche creare fistole a livello delle dita, del corpo in generale e potrebbe anche essere inspirata. Negli occhi provoca congiuntivite purulenta, il cane fatica a tenere l’occhio aperto e si riempie di muco giallastro. Il semino si incastra fra le pieghe della congiuntiva, a volte si nasconde ed è difficile vederlo. Inoltre l’azione si sfregamento del semino provoca cheratite e ulcera corneale.

Quando si infila nell’orecchio, ecco che abbiamo otite con cane che scuote la testa e danno al timpano se il baraval si conficca in profondità. Nel caso entrasse nella cute, si creano delle fistole con gonfiore: e già in questi casi è difficile andare a trovare il forasacco, figuriamoci con un microscopico semino e una setola sottilissima. Inoltre è possibile che si infilino anche nel naso, il cane in questo caso ha starnuti e sbruffi continui, a volte mucosi, a volte con sangue. In generale possono infilarsi però ovunque.

Cosa fare? Beh, se in questa stagione vedete un cane con i sintomi di cui abbiamo parlato prima, se nell’anamnesi abbiamo passeggiate in campagna e per i boschi non aspettate 3-4 giorni come al solito, portate subito il cane dal veterinario: questo perché sarà più facile asportare i semini e avranno meno tempo per fare danni. Se attendete troppo, ecco che una bella ulcera corneale non ve la toglie nessuno, quindi oltre ad asportare i semini poi vi toccherà curare anche l’ulcera (o la perforazione del timpano, o fare un’endoscopia approfondita, tutto dipende da dove si conficcano). Molti cani da caccia sono abituati a questa manovra e tramite magari l’uso di colliri anestetici si fanno asportare i semini, in caso di cani molto agitati o mordaci bisogna per forza sedarli.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | plant_diversity

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