Perché i gatti mostrano espressioni peculiari dopo aver annusato oggetti?

Hai mai osservato il tuo gatto mentre annusa qualcosa, per poi rimanere immobile con un’espressione strana, bocca leggermente aperta e labbro arricciato? Potresti aver pensato che stesse reagendo a un cattivo odore, ma in realtà, quella smorfia è un modo per il tuo felino di “analizzare” le informazioni contenute in quell’odore. In effetti, ciò che sembra una reazione di disgusto è in realtà un comportamento affascinante che rivela molto sulla comunicazione felina.

Un sistema segreto di comunicazione

I gatti, sia domestici che selvatici, utilizzano un linguaggio chimico per comunicare tra loro attraverso i feromoni. Questi segnali chimici, invisibili all’occhio umano, vengono interpretati grazie a un organo speciale situato nel palato, conosciuto come organo vomeronasale o organo di Jacobson. Questo organo, a differenza del sistema olfattivo tradizionale, è specificamente progettato per captare i feromoni, permettendo ai gatti di decifrare messaggi vitali per la loro interazione sociale.

La risposta di Flehmen

Quando un gatto percepisce i feromoni, entra in gioco un comportamento noto come risposta di Flehmen. In questo stato, il gatto apre leggermente la bocca, arriccia le labbra all’indietro e rimane immobile per alcuni secondi. Questo comportamento consente alle molecole di feromone di raggiungere l’organo vomeronasale, migliorando la loro rilevazione. I feromoni svolgono un ruolo cruciale nel mondo felino, permettendo ai gatti di marcare il territorio e di rafforzare i legami sociali, specialmente tra madre e cuccioli.

Dove si trovano i feromoni felini?

I gatti emettono feromoni attraverso ghiandole localizzate in diverse parti del corpo, come la fronte, le guance, i genitali e le zampe. Quando si strofinano contro oggetti o grattano superfici, lasciano dietro di sé messaggi chimici per altri gatti. Durante la risposta di Flehmen, i feromoni entrano nella bocca del gatto tramite leccamento o inalazione, si sciolgono nella saliva e viaggiano attraverso i dotti del palato fino all’organo vomeronasale. Qui, i segnali chimici vengono elaborati e inviati al cervello, in particolare all’amigdala e all’ipotalamo, che regolano comportamenti sessuali, alimentari e sociali.

Renata Apanaviciene

Un istinto ancestrale

A differenza degli odori comuni, che possono essere interpretati soggettivamente, i feromoni innescano risposte istintive nei gatti. Questi animali non devono imparare a riconoscere i feromoni; la loro comprensione è innata. Tuttavia, variabili come l’ambiente, lo sviluppo e i livelli ormonali possono influenzare come i gatti reagiscono a questi segnali chimici.

Un superpotere non solo felino

Non solo i gatti possiedono l’organo vomeronasale; anche molti altri animali, dai roditori ai rettili, ne fanno uso per rilevare i feromoni. Come spiega Jonathan Losos, biologo evoluzionista della Washington University di St. Louis, “l’organo di Jacobson consente agli animali di percepire una varietà di molecole nell’ambiente che altri animali non possono rilevare”. Sorprendentemente, i gatti hanno tre volte più tipi di recettori olfattivi nell’organo di Jacobson rispetto ai cani, suggerendo che il loro senso dell’olfatto potrebbe essere paragonabile a quello dei cani.

Un mistero anche per gli umani

Curiosamente, anche gli esseri umani possiedono una versione semplificata dell’organo vomeronasale, situata nel setto nasale. Tuttavia, non ci sono evidenze che questo organo svolga un ruolo significativo nella comunicazione chimica. Per i gatti, l’organo vomeronasale è fondamentale per interpretare il loro ambiente. Come affermava il romanziere scozzese Sir Walter Scott: “I gatti sono un tipo di gente misteriosa. C’è più movimento nelle loro menti di quanto siamo consapevoli”. La loro affascinante “faccia da puzza” è solo un indizio della complessità del loro modo di percepire il mondo.

Published by
Fabiola Russi