Perché i cani ululano alla Luna?
Avete visto il vostro cane fare cose “strane” nell’ultimo week-end? ululava più del solito, era teso o agitato oppure un po’ giù di tono? niente paura, era, probabilmente, tutto dovuto alla così detta “super Luna” un evento astronomico che si ripete ciclicamente ogni circa venti anni. Nulla di preoccupante ovviamente ma si sa che il […]
Avete visto il vostro cane fare cose “strane” nell’ultimo week-end? ululava più del solito, era teso o agitato oppure un po’ giù di tono? niente paura, era, probabilmente, tutto dovuto alla così detta “super Luna” un evento astronomico che si ripete ciclicamente ogni circa venti anni. Nulla di preoccupante ovviamente ma si sa che il nostro satellite influisce su molte cose.
Pensando alla super Luna mi è venuta in mente l’immagine del lupo mannaro. Lui alla Luna deve la sua trasformazione, e molti nostri amici meno selvatici hanno conservato questa “passione” per essa e tendono ad abbandonarsi a lunghe e continue ululate, soprattutto se vivono in spazi molto ampi e hanno bisogno di comunicare tra di loro (pensiamo magari agli husky o ai cani da pastore).
Visto il legame indissolubile che lega cani e lupi mi sono domandato da dove nascesse questa loro abitudine. Pensando a livello “tecnico” e guardando sul web ho dedotto che, appunto, fosse una sorta di modo di comunicare tra esemplari lontani e ululassero alla Luna semplicemente perchè cacciano di notte. Ho trovato su Facebook anche una storia stupenda. Ha origini indiane e ci spiega qual è l’origine di questo ululato disperato verso l’astro argenteo. È una storia di tristezza e di solidarietà tra le forze della Natura e, ovviamente, è tutto a lieto fine. Potrete trovare la versione completa di questa leggenda dopo il saltino.
In una calda notte di luglio di tanto tempo fa un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso.
In cielo splendeva una sottile falce di luna che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici trine di nuvole, o danzava tra esse, armoniosa e lieve.
Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino all’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese:
– Cos’hai da urlare tanto? Perché non la smetti almeno per un po’?-
– Ho perso uno dei miei figli, il lupacchiotto più piccolo della mia cucciolata. Sono disperato… aiutami! – rispose il lupo.
La luna, allora, cominciò lentamente a gonfiarsi. E si gonfio, si gonfiò, si gonfiò, fino a diventare una grossa, luminosissima palla.
– Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto – disse, dolcemente partecipe, al lupo in pena.
Il piccolo fu trovato, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio. Con un gran balzo il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé e, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.
Per premiare la bontà della luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni può ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, possono ammirarla in tutto il suo splendore.
I lupi lo sanno… E ululano festosi alla luna piena.
Foto| Flickr