Per i conigli è consigliata la convivenza con altri animali?
Molto spesso vedendo un coniglietto dolce e pelosotto ci facciamo intenerire e, anche se abbiamo già altri animali in casa, ci viene l'insana voglia di prendere comunque anche il coniglio.
Facciamo una piccola premessa: quando si prende un animale è necessario non seguire il nostro capriccio, ma rispettare la natura dell’essere vivente che ci mettiamo in casa e che entrerà a far parte della famiglia a tutti gli effetti. Va da sè che il coniglietto nato in “cattività” e prettamente domestico non va tenuto in gabbia, né men che meno è pensabile situarlo in ambiente esterno facendolo vivere sul balcone o in luoghi assolutamente inadatti come “pollai” esterni.
Differente è invece quando parliamo di un recinto in zona ombreggiata e mai esposta al sole diretto, ovviamente coperto per non far entrare predatori dall’alto, in cui l’animaletto potrà scorrazzare magari un paio di ore in estate sotto il vostro occhio vigile. Ricordate infatti che i conigli amano scavare quindi un qualsiasi recinto o recinzione deve anche essere doverosamente “interrato” o se vi distraete per un breve periodo rischiate che il coniglio si dia letteralmente alla macchia.
Convivenze in casa particolarmente riuscite sono quelle con le cavie o porcellini d’India. L’ideale sarebbe che la cavia fosse già presente quando entra in casa il coniglio. Il coniglio è infatti molto più territoriale rispetto alla cavietta, dunque inserirla poi può essere un problema. I casi in cui il coniglio “sblocca” la cavia magari un po’ troppo timidina sono frequenti, tuttavia è bene anche considerare che potrebbero non andare proprio in perfetto accordo. In questo caso, generalmente la cavia tende a vivere nel suo recinto (ovviamente non minuscolo, ma di dimensioni più che adeguate!) mentre il coniglietto gira per il resto della casa.
Per quanto riguarda gli animali che vivono durante il giorno in gabbia, quindi in caso di roditori quali criceti, gerbilli, topini etc etc è bene mettere le gabbie fuori portata di salto. La sera, quando fate uscire il piccolo roditore, isolate una parte di casa: è sufficiente un corridoietto o il bagno( chiudendo al tazza del water!) per far passeggiare i piccini senza alcun pericolo.
Personalmente non amo molto i conigli in compagnia di cani o gatti: mettiamo infatti insieme preda e predatore. Secondo me non è una delle accoppiate vincenti: sono sufficienti infatti una zampata del gatto o un morso del cane per creare gravissimi problemi al coniglio. Non c’è che dire: queste sono convivenze che non amo e che tendo a sconsigliare vivamente. Certo è che ho visto alcuni casi in cui cane e coniglio cresciuti “insieme” si volevano bene come fratelli, medesima cosa è capitata con gattino cucciolo e coniglietto. Introdurre però un coniglio in casa di chi ha già presente un cane o gatti adulti non è cosa che sentirei di fare a cuor leggero.
Menzione speciale va fatta a chi pensa di poter tenere il coniglio nel pollaio insieme magari a gallinelle americane, in voliera insieme a fagiani, pavoni o polli. Spero davvero che non resista ancora saldo nella mente delle persone il retaggio del coniglio “da carne” che mangia mix di semi e pane secco!
Ricordiamo sempre in primis che il coniglio è un erbivoro stretto e la promisquità di cibi messi a disposizione in loco non sarà mai adeguata. E’ giusto che ogni animale segua la propria natura come detto all’inizio, e che non ci siano convivenze forzate per nessuno: i lagomorfi hanno necessità di per sè differenti da quelle dei volatili, come è giusto che sia. Aggiungiamo inoltre che, fermo restando che i conigli sono per il loro benessere sterilizzati e vaccinati, è possibile che vengano trasmessi batteri, parassiti intestinali o altro, estremamente dannosi sia agli uni che agli altri.
Il coniglio domestico è e deve restare tale: che siate favorevoli o contrari è ormai ahimè nato in cattività e non è in grado di sopravvivere se reinserito in natura nè può adeguarsi a stili di vita che non sono nelle sue corde.