Per colpa della crisi resteranno quattro gatti
Crollano le adozioni di gatti in America: colpa della crisi e di radicali cambiamenti demografici.
Ricordate quando da queste pagine profilavamo un mondo senza gatti, vale a dire un inferno? Siamo ancora lontani da quello scenario apocalittico: la terra invasa da topi che intaccano le riserve alimentari e diffondono malattie infettive a go go. Eppure nelle case, i gatti, e non solo i gatti, iniziano a scarseggiare per colpa della crisi economica che manda in tilt anche i settori più promettenti del mercato degli animali da affezione.
L’allarme arriva dall’American Veterinary Medical Association: sempre meno famiglie comprano o adottano un altro gatto quando il pet di casa muore. I dati sul calo di adozioni sono stati presentati nei giorni scorsi al meeting dell’associazione dei veterinari americani di San Diego.
Karen Felsted della Felsted Veterinary Consultants di Richardson, in Texas, ha spiegato che la percentuale di famiglie che possiede almeno un pet è crollata del 2,4%. Sembra una percentuale irrisoria, eppure quel 2,4% si traduce in ben 2,8 milioni di famiglie che non possiedono più animali domestici. Mica bruscolini. L’AVMA ha iniziato a censire gli animali domestici nel 1986, ogni cinque anni. Per la prima volta dall’inizio dei censimenti, nel periodo che va dal 2006 al 2011, il numero di pets adottati dagli americani ha subito un calo.
Secondo Ron DeHaven, presidente dell’AVMA, quando gli animali domestici muoiono, in tanti preferiscono non adottarne di nuovi, in molti casi perché non possono più permetterselo. Inoltre i pets solitamente trovano spazio nelle famiglie con dei bambini ed i cambiamenti demografici stanno giocando un ruolo importante nel calo di adozioni, visto l’aumento dei singles, delle coppie senza figli e degli anziani soli. I gatti sono i più colpiti dal calo di adozioni: sono infatti diminuiti negli ultimi cinque anni di ben 7,6 milioni a fronte di 2 milioni di cani in meno nelle famiglie americane.
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