Petsblog Animali domestici Pemfigo foliaceo gatto: cause, sintomi e terapia

Pemfigo foliaceo gatto: cause, sintomi e terapia

Parliamo di una delle malattie immunomediate più presente nel gatto: il pemfigo foliaceo. Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.

Pemfigo foliaceo gatto: cause, sintomi e terapia

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Parliamo di una delle malattie immunomediate più presente nel gatto: il pemfigo foliaceo. Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.

Fra le malattie vescicolobollose della cute con acantolisi e cheratinociti acantolitici di natura immunitaria, di sicuro quella più diffusa è il pemfigo foliaceo. Oggi andremo proprio a parlare di cause, sintomi, diagnosi e terapia del pemfigo foliaceo nel gatto (il pemfigo foliaceo c’è anche nel cane). Si tratta di una malattia dove l’organismo produce autoanticorpi contro antigenti presenti nei desmosomi, le strutture che uniscono fra di loro le cellule epiteliali. Solitamente gli anticorpi prodotti sono le IgG, raramente le IgA e le IgM. Questi anticorpi provocano acantolisi (distacco fra le cellule dell’epidermide), con formazione di vescicole piene di liquido chiaro o pustole (leucociti, neutrofili e cheratinociti). Le cellule che perdono la connessione con le circostanti diventano cheratinociti acantolitici.

Pemfigo foliaceo gatto: cause e sintomi

Il pemfigo foliaceo è la forma di pemfigo ad insorgenza spontanea più frequente nel gatto, la malattia cutanea autoimmune più diffusa nella specie. Non c’è predisposizione di sesso e di razza nel gatto (nel cane, invece, Akita inu, Chow Chow, Dobermann, Terranova, Collie, Bassotto, Shar-pei e Pastore Australiano sembrano essere predisposti). Nel gatto non si sa neanche quale sia l’età di insorgenza preferenziale della malattia, mentre nei cani colpisce tipicamente i cani giovani, di 4 anni di età.

Questi sono i sintomi del pemfigo foliaceo nel gatto:

  • formazione di macule da cui poi si sviluppano pustole che si seccano formando una crosta giallo-brunastra (le pustole possono essere follicolari o non follicolari)
  • alopecia
  • ipercheratosi sui cuscinetti plantari
  • febbre
  • depressione
  • zoppia
  • linfoadenopatia
  • edema
  • prurito anche intenso

Queste sono le tipiche localizzazioni delle lesioni:

  • testa (dorso naso, zona perioculare, faccia interna del padiglione auricolare, cuscinetti plantari e genitali)
  • capezzoli, pliche ungueali
  • rara la comparsa di lesioni sulle mucose

Pemfigo foliaceo gatto: diagnosi e terapia

Le diagnosi differenziali del pemfigo foliaceo nel gatto sono:

La diagnosi di pemfigo foliaceo prevede l’esclusione di tutte queste malattie: probabile che il veterinario vi richieda di fare una serie di esami, fra cui coltura micotica, esame citologico delle lesioni, raschiati e test virali. Tuttavia la conferma della diagnosi si può avere solamente con biopsia ed esame istologico. La conferma è indispensabile: la terapia è a vita, per cui bisogna essere sicuri che sia quella la malattia scatenante.

La terapia del pemfigo foliaceo, essendo una malattia su base autoimmune, è immunosoppressiva e a vita (tranne quando la causa è la somministrazione di farmaci, in questi casi basta sospendere il farmaco e i sintomi si risolvono spontaneamente). Lo scopo della terapia è quella di trovare la dose e frequenza minima indispensabile di farmaco per tenere i sintomi sotto controllo, anche se da questa malattia non si guarisce. La terapia immunosoppressiva prevede l’utilizzo di cortisonici in prima battuta. Se questo non funziona, si può optare per altri farmaci come clorambucile o ciclosporina, anche loro non scevri di effetti collaterali. L’uso di antibiotici è riservato ai casi di sovrinfezione batterica. Le terapie topiche vanno riservate ai casi meno gravi e localizzati.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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