Parli con i tuoi animali? Vuol dire che sei intelligente

Non so a voi, ma a me capita molto spesso di parlare con i miei animali domestici (a dir la verità, anche con quelli degli altri, o con gli animali randagi), e non l’ho mai trovato strano. A confermare il fatto che parlare con i propri pets non è qualcosa di anormale ci pensano i membri dell’Università di Chicago, i quali spiegano che parlare con gli animali (e persino con oggetti inanimati, come le piante di casa ad esempio) è un comportamento chiamato antropomorfismo, ed è in realtà segno di una buona cognizione sociale.

Noi esseri umani siamo creature molto sociali, quindi il nostro cervello è cablato per vedere i volti e percepire le menti ovunque. Antropomorfizziamo le cose che amiamo, in contrasto con quelle che non gradiamo. Più ci piace qualcosa, più è probabile che vorremo avere un contatto con la sua “mente”. Per la stessa ragione, tendiamo ad attribuire tratti umani a ciò che non appartiene alla razza umana (pensare che un gatto faccia i dispetti ad esempio, o che un pappagallo si offenda con noi se lo trascuriamo per qualche minuto). Questi tratti caratteriali umani, attribuiti ai nostri pets, riflettono la nostra relazione con essi, e probabilmente simboleggiano anche delle estensioni di noi stessi.

Gli esperti ricordano inoltre che precedenti studi hanno già dimostrato che quando parliamo con loro, i nostri cani riescono a distinguere il significato di alcune parole e i segnali emotivi che gli diamo. Probabilmente i gatti non avranno lo stesso livello di sensibilità al linguaggio umano, ma hanno comunque la capacità di riconoscere le voci dei loro padroncini.

Insomma, possiamo liberarci per sempre del vecchio assunto secondo cui se parliamo con cani, gatti e (perché no..) anche con le piante, siamo un po’ strani! Da un punto di vista scientifico, pare che sia un comportamento del tutto normale!

via | Care2.com

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