Papa Francesco e il rispetto degli animali
Sarà papa Francesco un pontefice amante degli animali? Non lo sappiamo, per ora. Quel che possiamo sapere è che i primi gesti da lui compiuti fanno ben sperare in tale direzione.
Benedetto XVI è stato un papa gattaro. Francesco sarà un papa amante degli animali, almeno per consonanza con il nome del fraticello umbro che ha scelto come nome pontificale? Vedremo se farà qualche dichiarazione in merito, intanto ci sono dei gesti che possono essere significativi in merito. Uno di questi è che si è affacciato dalla Loggia Centrale della Basilica Vaticana vestito semplicemente di bianco. Per Michela Murgia questo è stato un segno importante perché ha mostrato visivamente qualcosa della spiritualità del nuovo pontefice. Per gli animalisti italiani è stato importante per un altro motivo: papa Francesco non indossava la mantellina rossa bordata con l’ermellino, come era solito fare papa Benedetto XVI (si lanciò anche una petizione per chiedergli di non indossarla più) e molti altri prima di lui.
Nei giorni precedenti l’elezione del papa, Animalisti Italiani onlus ha fatto anche un blitz dinanzi alle vetrine di Gammarelli, a Roma, sartoria ecclesiastica che cuce gli abiti al papa, a cardinali e a vescovi vari. Motivo del blitz era proprio quel pellicciotto di ermellino esposto in bella vista in vetrina. La onlus si augurava “il ritorno di un Pontefice umile e rispettoso dell’ambiente, degli animali e del prossimo”.
All’indomani dell’elezione di papa Francesco hanno gioito per la scelta di Bergoglio di apparire in maniera semplice dalla Loggia Centrale del Vaticano. Afferma Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani Onlus:
San Francesco amava e rispettava tutte le creature e siamo sicuri che l’amore universale di Francesco per gli uomini e gli animali verrà ripreso da Papa Francesco. In questo importante momento non possiamo non ricordare anche Papa Paolo VI: “Un giorno rivedremo i nostri animali nell’eternità di Cristo”. Siamo certi comunque che Papa Francesco, agli umili, agli ultimi, ai poveri, ai diseredati, saprà unire anche i nostri amici animali.
Le polemiche seguite all’elezione di Bergoglio
Come ogni inizio di pontificato, anche quello di papa Francesco è stato (e continua a essere) accompagnato da una buona dose di polemiche. Gli anni passano e i mezzi di comunicazione amplificano situazioni che ci sono sempre state: in molti si scandalizzarono dell’elezione del progressista Paolo VI (che voleva abolire la talare dei preti, pensate un po’!); Giovanni Paolo I non fece in tempo a far scoppiare polemiche con la sua elezione ma diede la stura a ipotesi complottiste per la sua improvvisa morte; Giovanni Paolo II, il papa polacco, all’inizio non piaceva affatto, con il suo modo di essere fuori dagli schemi, di uscire dal Vaticano così, senza avvisare…; per Benedetto XVI basti citare il titolo de Il Manifesto che fece scuola e cioè “Il Pastore tedesco”.
Ora per papa Francesco c’è tutta una polemica sulle sue presunte collusioni con la dittatura e su sue frasi sulle donne. La seconda è stata smontata e si è dimostrato che è una mega bufala; sulla prima questione gli animi sono accessi: c’è chi lo accusa e chi lo difende (tra questi ultimi il Premio Nobel per la Pace 1980 Adolfo Pérez Esquivel per i suoi sforzi contro la dittatura argentina e in favore dei diritti umani e Leonardo Boff, il maggior esponente della “chiesa di sinistra” e della teologia della liberazione). Quando gli animi si saranno placati, le cose si vedranno meglio (magari con un’analisi attenta delle fonti e non con un copincolla da un sito all’altro…)
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