Otoacariasi nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Avete un cane o gatto con otoacariasi? Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.
Sia cane che gatto possono sviluppare forme di otoacariasi nelle orecchie, solo che diciamo che è più frequente vedere acari nelle orecchie nei gatti che non nei cani. Diciamo che di per sé non è una patologia grave, ma se viene trascurata ecco che l’otite che ne consegue potrebbe provocare danni al timpano con conseguente otite media e lesioni da grattamento con dermatite, sanguinamento e croste nelle zone intorno alle orecchie. Quindi onde evitare di dover curare gli acari e le complicanze relative, ecco che oggi andremo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia dell’otoacariasi in cani e gatti.
Otoacariasi in cane e gatto: cause e sintomi
La causa dell’otoacariasi è l’acaro noto come Otodectes cynotis, responsabile della rogna otodettica. Si tratta di un acaro non specie-specifico, quindi potenzialmente può infettare tutti gli animali che avete in casa, indipendentemente dal fatto che siano cani o gatti e indipendentemente da quello che è stato il paziente 0.
E’ assai contagiosa come malattia, quindi se uno dei vostri animali ce l’ha, aspettatevi a breve di veder comparire sintomi anche su tutti gli altri animali conviventi. Gli animali possono contagiarsi o per contatto diretto o venendo a contatto con acari lasciati nell’ambiente, dove, fra l’altro, persistono a lungo.
I sintomi dell’otoacariasi nel cane e gatto sono:
- prurito nella zona della testa e delle orecchie, anche intenso
- presenza di un cerume nerastro, secco
- lesioni da autotraumatismo in zona testa e orecchie con dermatiti, croste, sanguinamenti
- presenza di pus se le lesioni iniziali sono state trascurate
- convulsioni da intenso prurito (le si vedono soprattutto nei conigli, ma sono descritte anche in cani e gatti)
- lesioni a timpano e condotto uditivo, con perdita temporanea o permanente della capacità uditiva
- otoematoma
Otoacariasi in cane e gatto: diagnosi e terapia
Purtroppo ho notato una tendenza: proprietari che leggono i sintomi, vedono come si comporta il cane o il gatto, si fanno auto-diagnosi e pretendono che gli venga data la terapia via messaggio, telefono o WhatsApp, basandosi su quello che loro hanno visto. Non funziona così: i sintomi sono compatibili anche con altre patologie.
Se vi vengono date delle gocce per le orecchie, le mettete perché tramite Google avete diagnosticato con sicurezza che il vostro pet soffre di acari e poi due giorni dopo trovate il cane con la testa ruotata e che perde l’equilibrio? Sapete cosa è successo? Che magari il cane non aveva acari, ma un corpo estraneo e che mettendo le gocce alla cieca avete contribuito a perforare il timpano. O che effettivamente aveva acari, ma che il timpano era già lesionato, ma voi non potevate saperlo perché non avete un otoscopio per guardare il fondo dell’orecchio e le competenze per stabilire la presenza di una compromissione del timpano e avete di nuovo finito col perforare il timpano. O magari c’è un polipo o un tumore in quell’orecchio…
Quindi, se vedete di quei sintomi nei vostri cani e gatti, deve sì risuonare il campanellino d’allarme per l’otite, ma non la diagnosi fatta tramite Google, a meno che Google non esca dal computer e con l’otoscopio controlli le orecchie del vostro pet. La procedura corretta sarebbe quella di portare il pet dal vostro veterinario, farlo visitare, stabilire l’esatta causa del problema e impostare una terapia mirata. Che per l’otoacariasi prevede sì le gocce, ma solo se il timpano non è danneggiato. In caso contrario si mandano via gli acari con gli appositi spot-on, si effettua terapia antibiotica e antinfiammatoria per dare il tempo al timpano di ripristinarsi, si curano le dermatiti secondarie e via dicendo.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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