Con il termine di osmolarità del plasma si intende la concentrazione di particelle osmoticamente attive nel plasma. La presenza di tali particelle richiama acqua nei vasi. Se ricordate, la membrana cellulare è permeabile all’acqua. Quando la concentrazione di sodio aumenta nel liquido extracellulare, ecco che l’acqua si sposta dal comparto intracellulare a quello extracellulare, in modo da ripristinare l’equilibrio osmotico e viceversa. Andiamo a vedere a cosa serve valutare l’osmolarità plasmatica e cosa indica.
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Come dicevamo, quando nel comparto extracellulare aumenta il sodio, ecco che acqua si sposta da quello intracellulare a quello extracellulare. Per bloccare tale spostamento, bisogna aumentare la volemia per diluire il sodio e, contemporaneamente, aumentare l’escrezione urinaria di sodio. Tutto ciò avviene in due modi:
Visto che l’osmolarità plasmatica dipende dal numero di soluti osmoticamente attivi, ecco che il suo controllo avviene sfruttando meccanismi che regolano la quantità di acqua in cui queste particelle si trovano. In altri termini: l’osmolarità è mantenuta sull’assunzione o la perdita di acqua, mentre il volume circolatorio è mantenuto sull’assunzione o perdita di sodio.
In quest’ottica, i livelli di sodio ematico indicano come sta il volume intracellulare. Sodio basso (iponatriemia) vogliono dire iperidratazione delle cellule, mentre sodio alto (ipernatriemia) indica disidratazione delle cellule.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto di Mylene2401 da Pixabay