Oscar, il gatto che prevede la morte?
Oscar è un gatto che vive in una casa di riposo degli USA e pare che abbia la capacità di prevedere quando uno degli ospiti stia per morire
Oscar è un bellissimo e paffuto gatto che vive in una casa di riposo e centro di riabilitazione in Rhode Island, negli USA: è stato adottato sette anni fa dal personale della casa di riposo. Ma ben presto, a quanto pare, Oscar ha dimostrato di avere una dote, che per alcuni è raccapricciante e per altri, invece, confortante: sembra che il micio, infatti, possa prevedere con estrema precisione quando un ospite della casa stia per morire.
Finora Oscar ha “predetto” la morte di una cinquantina di pazienti: succede che a un certo punto il gatto si diriga verso una camera, salga sul letto di un ospite e si raggomitoli ai suoi piedi in attesa che la persona inizi il grande viaggio senza ritorno. Fino a oggi il gatto non ha mai sbagliato: quando arriva da un ospite, dopo un po’ giunge la morte. Anche quando sembra che la persona stia relativamente bene, Oscar non sbaglia.
Come dicevamo, alcuni ospiti della casa vedono la presenza di questo micio come funesta, ma la maggior parte di loro è contenta perché sa che non sarà da sola a iniziare l’estremo viaggio. Anche molti parenti degli ospiti sono contenti della presenza di Oscar (e magari si lavano pure le mani dall’assistere i loro cari, ma questo è un altro discorso).
Questo è quello che si dice. Ma è vero? Alcuni credono che Oscar sia in grado di annusare l’odore della morte in forma di chetoni, elementi biochimici emessi dalle cellule che stanno per morire. Ma sono solo supposizioni, come potrebbe essere leggenda questa capacità di Oscar.
Tuttavia il dottor David Dosa, geriatra della clinica e assistente universitario presso la Brown University di Providence, ci ha anche scritto un libro dal titolo Making Rounds with Oscar. The Extraordinary Gift of an Ordinary Cat, bestseller internazionale (in italiano è stato pubblicato da Mondadori con il titolo: Le fusa di Oscar. Certi gatti hanno poteri straordinari).
Forse è una diceria, forse no: quello che noi ci auguriamo è che questa storia non sia l’inizio di un’ennesima caccia ai gatti, purtroppo visti spesso come portatori di sventure.
Via | Viralnova