Orrore in una pensione per animali in provincia di Verona
Sequestrata per maltrattamenti la pensione per cani e gatti di Bovolone.
Maltrattamento di animali, detenzione incompatibile con le proprie caratteriste etologiche, danno ambientale e truffa: queste le imputazioni a carico di due donne, L.M. e A. A., madre e figlia, che gestivano una pensione per cani e gatti a Bovolone (Verona), posta sotto sequestro insieme agli animali rinvenuti dagli agenti del NIPAF del Corpo Forestale, intervenuti su segnalazione della LAV.
74 cani e 15 gatti costretti a vivere nelle loro deiezioni, senza acqua né cibo, affamati, sottopeso, affetti da parassitosi intestinale. Una femmina di segugio, nonostante la corsa dal veterinario, è morta per disidratazione e ipotermia.
Quasi tutti gli animali detenuti nella struttura provenivano dalla Spagna e dal Sud dell’Italia, ed erano stati affidati alla pensione da associazioni e privati che li avevano tolti da situazioni di sofferenza o di randagismo.
Il P.M. di Verona, Paolo Sachar, ha nominato la LAV di Verona custode giudiziaria degli animali, con il compito di accudirli in attesa della riconsegna ai privati e alle associazioni.
Molti animali sono stati restituiti alle persone e alle associazioni che avevano affidato gli animali alle due donne, per trasferirli altrove, lontano da una condizione di così grande sofferenza. Ma Lorenza Zanaboni, responsabile LAV Verona, racconta che la situazione è ancora a rischio per alcuni animali:
Il problema si pone per una decina di cani che non hanno microchip identificativo e per quattro gatti che nessuno reclama: per loro rivolgiamo un appello accorato per poter trovare una sistemazione che impedisca di doverli consegnare al canile.