Okapi, storia dell’animale africano e immagini: due esemplari allo zoo di Falconara
Allo zoo di Falconara sono arrivati due esemplari di Okapi: ecco le immagini e la storia di questo animale africano.
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Due esemplari di okapi sono ospiti del Parco Zoo di Falconara, l’unico in Italia a ospitare questi animali africani, parenti prossimi della giraffa e a rischio estinzione. Il giardino zoologico marchigiano è stato scelto dall’EAZA per preservare la specie. Si chiamano Azizi ed Elani: da 60 anni in Italia non si vedevano esemplari di questa specie. Li potete vedere nelle immagini qui sopra.
Nell’anno del suo 50esimo anniversario, il Parco Zoo Falconara raggiunge questo importante traguardo: da sempre è impegnato nella salvaguardia degli animali e delles pecie e l’arrivo di questi due esemplari di okapi è l’ennesima dimostrazione. Gloria Svampa, presidenza Uiza, spiega:
Con l’arrivo della coppia di okapi, il Parco Zoo Falconara si affaccia al nuovo millennio ed entra a far parte del ristretto numero di quelle prestigiose strutture, come gli zoo di Houston, Londra e New York, che accolgono questa specie tra le più minacciate di estinzione in natura.
I due okapi provengono dal Bioparc di Doue la Fontane in Francia e dallo zoo tedesco di Wuppertal. Azizi è un maschio di 8 anni, Elani una femmina di un anno e mezzo. Al momento vivono separati e hanno già superato il momento di adattamento nel nuovo habitat.
Okapi, storia dell’animale africano in via di estinzione
L’okapi è un mammifero artiodattilo giraffide originario del settore nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo in Africa centrale. Anche se le striature fanno pensare a una parentela con le zebre, in realtà è strettamente imparentato con le giraffe. Misura circa 1,5 metri di altezza al garrese, con una lunghezza media di 2,5 metri. Il peso varia dai 200 ai 350 chilogrammi. Ha un lungo collo, orecchie flessibili, una pelliccia color cioccolato e bruno rossastro, con macchie bianche sulle caviglie e strisce bianche e nere.
Sono animali diurni, anche se spesso li vediamo in azione anche di notte. Sono solitari e vivono insieme solamente nella fase dell’accoppiamento. Sono erbivori.L’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) li ha classificati tra le specie in pericolo a causa della perdita del loro habitat e dell’avanzamento degli insediamenti umani, ma vengono anche cacciati dai bracconieri.