
A picture taken on November 1, 2017 shows an effigy of the dog Laika, the first living creature in space, inside a replica of satellite Sputnik II at the Central House of Aviation and Cosmonautics in Moscow. Three and a half years before Russian cosmonaut Yuri Gagarin became the first man in space, a dog called Laika was in 1957 the first living being to orbit the Earth. The stray from Moscow is one of many animals who preceded humans in the conquest of space; like most of the others, she did not survive. / AFP PHOTO / Mladen ANTONOV (Photo credit should read MLADEN ANTONOV/AFP/Getty Images)
Oggi, 3 Novembre 2017, ricorre l’anniversario di un evento che purtroppo rispecchia pienamente la mancanza di umanità di certe, troppe persone nel mondo, ovvero l’anniversario della morte di Laika, cagnolina che nel 1957 fu messa a bordo dello Sputnik 2, e fu mandata nello Spazio, dove nell’arco di poche ore sarebbe morta da sola, terrorizzata. Laika è solo uno, il primo, dei tanti animali che l’Unione Sovietica ha mandato nello Spazio per esaminare le possibilità di sopravvivenza di una creatura vivente fuori dalla Terra.
Il vero nome di Laika era in realtà Kudrjavka, «Ricciolina», e la cagnolina era solo una randagia che, dopo essere stata catturata a Mosca, non aveva avuto la possibilità di sottrarsi a quella che era considerata, sin dall’inizio, una missione senza ritorno, un’inutile missione suicida. La cagnolina era stata inserita nella capsula, attrezzata per il supporto vitale, con cibo e acqua, ma il suo viaggio, monitorato per tenere sotto controllo i valori della pressione sanguigna, dei battiti cardiaci e della frequenza respiratoria, è durato solo qualche ora.
Sebbene le fonti ufficiali avessero diffuso la notizia che la cagnolina era morta dopo più di quattro giorni di viaggio, in realtà, nell’ottobre 2002 furono resi noti i reali risultati della missione, secondo i quali Laika sarebbe sopravvissuta tra le 5 e le 7 ore dopo il decollo, e sarebbe morta a causa degli enormi sbalzi di temperatura. Una morte atroce e ingiusta, che dovrebbe far vergognare e riflettere.
Purtroppo Laika non è che uno dei tanti animali vittime della crudeltà umana, sempre pronta a sottomettere coloro che non possono difendersi, siano essi animali o persone. Quella di Laika non è tra l’altro la sola missione che aveva mandato animali nello Spazio. In seguito, altri animali furono mandati a bordo di satelliti, ma solo nel 1960 le cagnoline Belka e Strelka riuscirono a tornare a casa, sulla Terra, sane e salve, dalla missione spaziale del satellite Sputnik 5.
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via | IlSole24ore