Non sarà soppresso il cane dell’infermiera colpita da ebola a Dallas
A differenza di quanto avvenuto in Spagna, negli Stati Uniti, a Dallas, non sarà soppresso il cane dell'infermiera colpita dal virus ebola, infermiera che aveva seguito il paziente zero Thomas Duncan, recentemente morto.
Il King Charles Spaniel dell’infermiera di Dallas colpita dal virus ebola non sarà soppresso, ma costantemente monitorato. Dopo le polemiche per l’uccisione del cane dell’infermiera spagnola affetta da ebola, virus contratto dopo aver seguito il missionario spagnolo deceduto poi alla fine del mese di settembre, e le proteste delle associazioni animaliste, ecco che in Texas è stata presa una decisione diametralmente opposta: il cane non sarà soppresso.
Il cane di Nima Pham, l’infermiera che ha contratto il virus mentre curava il paziente zero statunitense, infatti, sarà tenuto al sicuro e il suo stato di salute sarà costantemente monitorato. Continuerà a vivere nell’appartamento della sua padrona, che nel frattempo è stato decontaminato ed è stato messo in sicurezza. Ma, come sottolineato dal dottor David Lakey, Commissario alla Salute in Texas, non rimarrà in quella casa a lungo:
Stiamo lavorando per trovare il luogo migliore per prenderci cura dell’animale e controllare il suo stato di salute.
Due casi analoghi, due soluzioni completamente diverse. In Spagna il cane dell’infermiera colpita da ebola è stato sottoposto ad eutanasia per evitare che potesse diffondere il virus (le autorità hanno parlato di prove a loro dimostrazione che ne indicavano la pericolosità), mentre il cane statunitense è stato decisamente più fortunato, dal momento che potrà continuare a vivere.
Via | Tgcom
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