Microchip ai cuccioli di cane: alcune Asl richiedono l’obbligatoria intestazione al proprietario della fattrice
Attenzione alle richieste specifiche di alcune Asl per quanto riguarda l'applicazione del microchip ai cuccioli di cane.
Microchip nel cane – Come abbiamo già detto più volte, ciascuna Asl interpreta la legge nazionale a modo suo. Ciò vuol dire che in materia di procedure ogni Asl decide come muoversi, spesso cambiando le regole in tavola da un giorno all’altro. Vi riporto dunque quello che alcune Asl dalle mie parti richiedono quando si applica il microchip ad un cucciolo di cane. Nella maggior parte delle Asl basta che il veterinario libero professionista applichi il microchip al cucciolo, lo inserisca in Anagrafe Canina ed è fatta. Ma alcune Asl hanno deciso di modificare la procedura.
Microchip ai cuccioli di cane: obbligo di intestazione al proprietario della fattrice
In teoria la legge lo dice già: non si possono cedere cuccioli di cani che non abbiano il microchip. E quindi vuol dire che per legge quando nasce una cucciolata, il proprietario della fattrice deve intestarsi tutti i cuccioli e fare poi i passaggi di proprietà ai nuovi padroni dei cani. Questo anche perché quando nasce una cucciolata, il proprietario della fattrice ha tempo dieci giorni per fare denuncia di nascita ai Servizi Veterinari della rispettiva Asl: deve comunicare che dal cane femmina con quel microchip, appartenente a lui, sono nati tot cuccioli maschi e tot cuccioli femmina. A sua volta il veterinario che segue la cucciolata, fa la medesima comunicazione, in modo che l’Asl abbia un doppio riscontro.
A seguire, il proprietario della fattrice fa applicare i microchip ai cuccioli, si intesta tutti i cani e poi dopo fa i passaggi di proprietà quando i cani andranno stare col nuovo proprietario. Per controllare che tale procedura avvenga effettivamente, alcune Asl hanno deciso di aggiungere un ulteriore tassello.
Funziona così: se da me, veterinario libero professionista, arriva una persona con un nuovo cucciolo di cane a cui deve far mettere il microchip perché il precedente proprietario non ha seguito la prassi descritta sopra, ecco che io veterinario ho due scelte. Se il nuovo proprietario conosce il proprietario della fattrice, devo far venire in ambulatorio costui, intestare a lui il cucciolo, registrarlo a nome suo e poi dopo il vecchio e il nuovo proprietario dovranno fare il passaggio di proprietà. Contestualmente io, come veterinario, dovrò produrre una dichiarazione nella quale attesto che il signor tale dei tali, nuovo proprietario del cucciolo tal dei tali, ha chiesto il passaggio di proprietà del cucciolo X appartenente al signor XYZ, vecchio proprietario del cane e proprietario della fattrice tal dei tali.
Se il nuovo proprietario non conosce o non può risalire al vecchio proprietario o il vecchio proprietario non può o non vuole sottostare a tale procedura, ecco che nella suddetta dichiarazione si dovrà specificare che il proprietario non è in grado di risalire al vecchio proprietario del cane. Oppure in alternativa alcune Asl vogliono che sul foglio di applicazione del microchip, se possibile, venga indicato il nome del proprietario della fattrice.
E per i cani adulti?
Beh, in teoria non si possono microchippare cani adulti trovati per strada perché la legge prevede che vengano avvisati i Vigili che avvisano i Servizi Veterinari di zona che vengono a prelevare il cane, lo portano in canile, lo dotano di microchip e poi successivamente, se chi ha trovato il cane lo vuole tenere con sé, può fare domanda di adozione con relativo passaggio di proprietà del cane.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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