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Miasi nel gatto: cause, sintomi e cosa fare

Che ne dite se oggi andiamo a parlare di miasi nel gatto? Si tratta dell’infestazione da larve di mosca carnaria, andiamo a vedere cause, sintomi e cosa fare.

Miasi nel gatto: cause, sintomi e cosa fare

Miasi nel gatto – Come anticipavamo e come già detto in caso di miasi del cane e del coniglio, è l’infestazione dei tessuti ad opera delle larve di ditteri. Può colpire tutti gli animali, uomo incluso: arrivano le mosche che depongono le uova sulle ferite o sui tessuti intrisi di urina o feci, si sviluppano le larve che si nutrono dei tessuti morti cutanei, ma che possono anche penetrare all’interno dell’organismo del gatto, mangiandolo vivo. Visto che tutto parte dalle mosche carnarie che depongono le uova, ecco che è una patologia tipicamente estiva e ch viene favorita dal clima caldo-umido. Ecco che allora andiamo a parlare di cause, sintomi e terapia della miasi nel gatto.

Cause

La miasi o infestazione da mosche è provocata da alcune famiglie di ditteri fra cui le più coinvolte sono Calliphora vicina; Hemipyrellia fernandica; Lucilia ampullacae, caesar, illustris e sericata; Oestrus ovis; Phormia regina; Sarcophaga malanura (parente della carnaria); Wohlfahrtia opaca. In realtà sono tantissime le mosche che depongono le uova su animali vivi.

Come abbiamo detto prima le mosche sono attratte da gatti feriti o ammalati, in quanto questi ultimi non riescono a cacciarle via. Tuttavia anche gatti anziani e gattini spesso manifestano miasi, così come quelli con ferite aperte, gatti paralizzati o con bendaggi che impediscono loro una corretta toelettatura.

Le larve si nutrono di tessuti necrotici, non di tessuti sani, ma per fare questo scavano gallerie sia sulla cute che verso l’interno del corpo. Quindi se avete un gatto anziano che non si muove più, un gattino piccolo incapace di pulirsi da solo, un gatto con una ferita aperta o esposta, un gatto con pelo imbrattato da feci e urine, un gatto con nodi di pelo colossali, un gatto paralizzato, un gatto con bendaggi particolari fate molta attenzione perché costoro attirano le mosche che depositano le larve, sono incapaci di pulirsi ed ecco che arriva la miasi. Miasi che colpisce ovunque: orecchie, bocca, naso, ano, genitali, pieghe cutanee e ovunque ci sia una ferita

Sintomi

Dunque, appena vengono deposte le uova, sulla ferita notare una specie di polverina bianca. Nel giro di qualche giorno si sviluppano le larve: inizialmente sono piccole e sottili, più passano i giorni e più diventano cicciotte. Le vedete muoversi e strisciare, entrando e uscendo dalle ferite, dall’ano, dalle orecchie e via dicendo. L’animale ha prurito e fastidio, cerca di grattarsi e mordersi, allarga le ferite e l’infestazione.

L’odore della ferita è abbastanza riconoscibile, è un odore di carne e tessuti marci, umido con anche un retrogusto di essudato purulento. Le larve se non trattate tempestivamente provocano necrosi e colliquazione dei tessuti e morte per setticemia (i gatti vengono mangiati vivi).

Terapia

Non esiste terapia specifica per uccidere le larve di mosca delle miasi. Ricordatevi sempre che prevenire è meglio che curare: se il gatto ha una ferita non lo si lascia giorni e giorni in balia delle mosche salvo poi portarlo quando la ferita si è estesa a metà gatto e le larve sono già all’interno del corpo. E per ferita intendo anche gli ascessi da morso non debitamente curati e trascurati, con gatto lasciato letteralmente a marcire fino a quando gli scrupoli di coscienza (… coscienza?) non portano il proprietario dal veterinario con il gatto in fin di vita, una setticemia già in corso e magari la richiesta di eutanasia perché il gatto sta male… e portarlo prima di farlo arrivare in punto di morte?

Se si pensa che il gatto abbia una miasi bisogna:

  • eliminare manualmente ogni singola larva. Tramite pinzette e spazzolini bisogna toglierle tutte, una a una
  • disinfettare l’area col Betadine diluito, le larve non lo sopportano e escono in superficie, pronte ad essere acchiappate
  • asciugare la pelle col phon, le larve non sopportano il calore e emergono, ma occhio a non bruciare il gatto
  • pulire tutta la ferita dal materiale necrotico e dal pelo
  • ricontrollare i giorni successivi
  • a volte l’applicazione di spot on o la somministrazione di Ivermectina contribuisce a uccidere le larve, ma si tratta di ipotesi

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | zalexandra

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