Meningoencefalite eosinofilica nel gatto: sintomi
Questi sono i sintomi e i segni clinici che caratterizzano la meningoencefalite eosinofilica nel gatto.
Fra le forme neurologiche dei felini, dobbiamo ricordare anche i sintomi della meningoencefalite eosinofilica nel gatto. Diciamo subito che è una malattia rara, la sua diagnosi non è così frequente, però è bene conoscere l’esistenza anche di questa patologia. Si ha in pratica un’infiammazione di encefalo, meningi e midollo spinale caratterizzato da infiltrato eosinofilico nel liquido cerebrospinale. Normalmente un aumento dei livelli di eosinofili nel gatto è indice di allergia, infezione parassitaria o tumori (sindrome paraneoplastica).
Meningoencefalite eosinofilica nel gatto: sintomi e segni clinici
Non si conosce esattamente la causa della meningoencefalite eosinofilica nel gatto: si parla di forma idiopatica, quindi con una causa non nota. Si è però visto che è più probabile che si sviluppi questa forma di meningoencefalite se il gatto presenta queste altre patologie:
- allergie, non necessariamente gravi
- infezioni parassitarie, comprese le forme polmonari e quelle intestinali
- infezioni fungine
- tumori
- vaccinazioni
Bisogna precisare, però, che non è che tutti i gatti che hanno queste patologie debbano per forza sviluppare una forma di meningoencefalite eosinofilica, anche perché è una malattia non frequente. Per quanto riguarda i sintomi della meningoencefalite eosinofilica nel gatto, possono essere estremamente variabili a seconda della localizzazione e anche a seconda della gravità delle lesioni. Come sintomi possono manifestarsi:
- alterazioni dello stato di coscienza di vario grado
- maneggio (gatto che cammina in tondo, solitamente girando sempre sullo stesso lato e talvolta perdendo l’equilibrio, sempre dal medesimo lato)
- cecità
- convulsioni
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | iStock