
Close up of a face of a Black Great Dane Puppy showing interest with ears forward and tongue hanging out.
Abbiamo già parlato in passato del megaesofago nel cane (e nel gatto, con particolare riferimento a quello annesso alla disautonomia felina), quindi avevamo già visto allora sintomi, diagnosi e cura. Oggi, invece, andremo a parlare del megaesofago da un punto di vista particolare. Per quanto riguarda il megaesofago acquisito, infatti, esso è secondario ad altre patologie in corso. Questo vuol dire che trovare un cane con megaesofago acquisito è solo metà della diagnosi: bisogna poi capire a quale altra malattia sia esso associato.
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Megaesofago acquisito nel cane: le malattie correlate
Ci sono parecchie malattie associate alla contestuale presenza di un megaesofago acquisito. Possono essere malattie provocate da disfunzioni neuromuscolari, avvelenamenti, ormonali o metaboliche. Senza dimenticare tumori, corpi estranei, infiammazioni e alterazioni vascolari.
Vediamo quali sono queste malattie correlate al megaesofago acquisito nel cane:
Malattie neuromuscolari
Si tratta di malattie di origine neurologica, infettiva, infiammatoria o altro capaci di alterare la funzionalità neuromuscolare dell’esofago, creando ipomotilità a tratti o diffusa:
- idiopatiche
- Myasthenia gravis
- disautonomia (esiste una forma di disautonomia propria del cane)
- Lupus eritematoso sistemico
- polimiosite
- polimiopatia
- malattie da accumulo come la glicogenosi di tipo II
- dermatomiosite
- cimurro
- tetano
- corpi estranei esofagei
- ostruzione esofagea
- tumori
- anomalie dell’anello vascolare
- aderenze e fibrosi
Malattie tossiche
Non succede spesso, però ci sono alcune forme di avvelenamento del cane che potrebbero dare come complicanza il megaesofago:
Malattie varie
Ci sono poi malattie ormonali, metaboliche o tumorali che possono provocare anche la presenza di megaesofago acquisito:
Megaesofago acquisito nel cane: cura e cosa fare
La cura del megaesofago acquisito nel cane dipende strettamente dalla sua causa scatenante. La terapia prevederà sia di ridurre i sintomi provocati nello specifico dal megaesofago, sia quelli provocati dalla malattia scatenante, sempre se quella malattia è effettivamente curabile.
La terapia di un timoma, per esempio, sarà diversa dalla terapia di un’ernia iatale o di quella di un’anomalia dell’anello vascolare. Il che vuol anche dire fare una serie di esami collaterali volti a scoprire quale malattia sia alla base del megaesofago.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | iStock