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Mastocitoma nel cane, sintomi e terapia

Oggi andremo a parlare di uno dei tumori più diffusi nel cane, stiamo parlando del mastocitoma. Andiamo a vedere come si presenta, i sintomi, il comportamento biologico e la terapia.

Mastocitoma nel cane, sintomi e terapia

Il mastocitoma è uno dei tumori della cute più diffusi nel cane. Si tratta di un tumore a cellule rotonde, categoria a sé stante che nulla ha a che fare con i carcinomi e i sarcomi: origina dai mastociti o mast cell, cellule che al loro interno contengono granuli formati da eparina e istamina fra le altre cose.

Prima di andare a vedere che tipo di sintomi provoca, è bene sapere che il mastocitoma è una delle neoplasie più imprevedibili in assoluto: pur essendoci delle linee guida, non sai mai come si comporterà. E anche la sua presentazione può trarre in inganno a volte.

Sintomi e presentazione

Nei cani il mastocitoma si presenta di solito come un nodulino di dimensioni variabili anche a seconda di quanto tempo intercorre fra la scoperta da parte del proprietario, l’accorgersi che sta crescendo e la relativa visita veterinaria. La maggior parte dei mastocitomi nel cane sono localizzati sul tronco e sul perineo, a seguire poi le estremità distali degli arti e infine testa e collo.

Il guaio dei mastocitomi è che macroscopicamente possono mimare altre patologie a carico della cute, per esempio a volte non si presentano sotto forma di noduli, bensì di papule o croste che uno può scambiare magari per una lesione batterica o allergica. In molti casi il mastocitoma simula addirittura un lipoma.

Nel cane sono maggiormente presenti le forme isolate, anche se talvolta abbiamo cani con noduli multipli disseminati. Se si tratta poi di un mastocitoma invasivo, allora avrò anche coinvolgimento dei linfonodi che appariranno ingrossati, mentre le metastasi tendenzialmente coinvolgono fegato e milza che appaiono aumentati di volume.

Vi ricordate poi che prima dicevamo che i mastociti da cui deriva il mastocitoma contengono istamina ed eparina? Ecco che spesso i cani vengono portati a visita a causa dell’edema vasoattivo provocato da queste sostanze: in pratica avremo delle tumefazioni diffuse, eritema, ecchimosi. Se poi vengono fatte delle analisi del sangue, si riscontra spesso anemia, eosinofilia e aumento delle proteine.

Vale poi anche la pena di ricordare i sintomi della mastocitosi sistemica:

  • abbattimento
  • letargia
  • anoressia
  • vomito
  • dimagramento
  • epato e splenomegalia
  • pallore delle mucose
  • edemi o eritemi localizzati
  • ulcera gastrica

Comportamento biologico

Senza annoiarvi troppo, di solito i mastocitomi vengono suddivisi in tre categorie:

  • ben differenziati o di grado 1
  • moderatamente differenziati o di grado 2
  • scarsamente differenziati o di grado 3

Partendo dal presupposto che l’andamento di un mastocitoma è sempre imprevedibile, ecco che di solito i mastocitomi di grado 1 hanno un potenziale metastatico assai basso. Che non significa nulla, solamente è meno probabile che disseminino e metastatizzino.

Inoltre molto dipende dalla localizzazione: i mastocitomi che si sviluppano a livello delle dita, a livello perineale, inguinale, nasale sono più aggressivi di quelli si tronco o collo.

Terapia

Prima di tutto bisogna appurare che la neoformazione sia un mastocitoma: citologicamente è uno dei tumori più facili da diagnosticare, soprattutto quando è ben differenziato (ha tanti granuli, inconfondibili).

Se il mastocitoma è localizzato e solitario, bisogna provvedere all’asportazione chirurgica il più presto possibile, ad ampi margini di resezione. Se l’escissione è totale, i margini sono liberi, fegato e milza sono a posto e non ci sono altri noduli, allora potrebbe non essere necessario ricorrere ad altre terapie.

Per quanto riguarda forme solitarie in zone del corpo in cui non è possibile effettuare una chirurgia totale, ecco che si può tentare con la radioterapia o con determinati protocolli chemioterapici. In caso invece di forma disseminata o sistemica, è difficile una risoluzione totale: si alleviano i sintomi tramite la terapia di supporto ed un’eventuale chemioterapia, da valutare insieme al veterinario.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.

Foto | Agent1994

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