Mastino tibetano sottoposto a lifting facciale muore per le complicanze dell’operazione
In CIna un venditore di mastini tibetani ne sottopone uno al lifting facciale per renderlo più attraente. Ma il cane muore e ora il padrone vuole essere risarcito.
Pensava che il suo mastino tibetano avesse un po’ troppe rughe e quindi lo ha sottoposto a un intervento di lifting. Risultato? Il cane è morto. Non è la trama di una storia di fantasia, ma la realtà. Siamo in Cina, e il signor Yu (che di professione vende cani mastini tibetani!) per far sembrare più bello il suo cagnolone decide di farlo tirare un po’. Motore di tutto sono i soldi, sia chiaro. Lo dice lo stesso Yu:
La pelle della testa del mio cane era davvero flaccida, quindi ho pensato di far rimuovere parte della fronte affinché la pelle stessa si stirasse… Se il mio cane fosse stato più attraente, i proprietari di cagnoline avrebbero pagato di più per potersi accoppiare con il mio esemplare.
Però il cane non ce la fa a superare le complicanze post operatorie e muore. Yu si arrabbia e chiede al chirurgo plastico un risarcimento di oltre centomila dollari. Personalmente io chiuderei sia lui che il chirurgo in carcere, altro che risarcimento!
Questo succede quando si considera il mondo a proprio uso e consumo e non si ha il benché minimo rispetto per la vita. I cani e i gatti non sono giocattoli, lo ripetiamo sempre. Nel caso specifico, poi, siamo ancora più nell’assurdo per altri due motivi: il signor Yu di professione vende cani, quindi, teoricamente, certe cose le dovrebbe sapere. L’altro assurdo è che il cane mastino tibetano è diventato simbolo della nuova borghesia e del lusso, soprattutto in Cina. Essendo un simbolo, non lo si percepisce più come una vita da rispettare, ma come un qualcosa da sfruttare e mostrare come trofeo.
Albert Einstein aveva pienamente ragione:
Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.
Via | PetPassion
Foto | Flickr user o2ma . Photo cropped by commons user ltshears (Flickr here) [CC-BY-SA-2.0], attraverso Wikimedia Commons