Maltempo in Italia: l’Oipa chiede la sospensione dell’attività venatoria
Il maltempo che sta colpendo l’Italia in questi giorni ha già creato molti problemi all’ecosistema e agli animali selvatici. Per questa ragione, l’Oipa chiede la sospensione dell’attività venatoria.
Il maltempo che si è abbattuto in Italia nelle ultime settimane ha già colpito durante non solo le persone, ma anche gli animali e l’ecosistema. Temporali, alluvioni, esondazioni di fiumi e quant’altro sono fenomeni che hanno interessato l’Italia dal Nord al Sud, causando problemi per tutti gli animali, compresi quelli selvatici. Proprio questi ultimi, oltre a doversi proteggere dagli eventi atmosferici catastrofici (che non solo riducono la quantità di cibo a disposizione, ma distruggono anche le loro tane e i loro luoghi protetti), sono costretti anche a sfuggire alla crudeltà di chi ancora oggi va a caccia.
A sottolinearlo sono i membri dell’OIPA, che in questi giorni hanno inviato al Ministero dell’Ambiente e alle regioni coinvolte da fenomeni climatici estremi, una richiesta di sospensione dell’attività venatoria su tutto il territorio nazionale, applicando quanto previsto dalla legge 157/92, articolo 19, comma 1.
L’articolo sostiene infatti che le regioni possono vietare o ridurre la caccia in determinati periodi e per determinate specie di fauna selvatica qualora dovessero sussistere importanti e motivate ragioni o per particolari condizioni ambientali o climatiche, o malattie o altre condizioni.
L’OIPA, contraria per principio ad un’attività crudele ed anacronistica come la caccia, chiede a gran voce lo stop delle doppiette dei cacciatori per la salvaguardia della fauna selvatica, già oltremodo stremata, impaurita e sconvolta da queste eccezionali condizioni metereologiche. E questo non solo per una ragione di etica e giustizia, ma per evitare che i colpi dei cacciatori aggravino il pericolo per la conservazione delle specie: i censimenti faunistici effettuati prima dell’inizio della stagione, effettuati per stabilire il numero di esemplari che possono essere abbattuti, sono ora costituiti da dati inattendibili perché viziati dai decessi dovuti al maltempo.
È con queste parole che Massimo Comparotto, presidente OIPA Italia Onlus, esprime la necessità – che noi condividiamo pienamente – di interrompere l’attività venatoria, almeno in questo particolare e delicato periodo.
via | Oipa.org