Malattie cardiache nel gatto: come diagnosticarle e cosa fare
Come vengono diagnosticate le malattie cardiache nel gatto? E cosa fare?
Malattie cardiache nel gatto – Ci tengo particolarmente all’argomento malattie cardiache nel gatto perché troppi proprietari tendono a sottostimare la cosa. Quando viene detto a un proprietario di gatti che il suo micio ha un’anomalia al cuore (può essere un’aritmia, un ritmo di galoppo, un soffio…) la maggior parte di costoro semplicemente decide di ignorare il problema. Non che i proprietari di cani non lo facciano, ma quando gli viene detto e consigliata una serie di accertamenti, i proprietari di cani sono più propensi a farli, i proprietari di gatti ti ignorano fino a quando non ti portano il gatto in fin di vita, ormai scompensato al di là di qualsiasi possibile terapia.
Vi faccio un esempio. Nel caso del cane:
- Vet: “Il suo cane ha un problema al cuore, consiglierei una visita cardiologica per valutare la gravità e vedere se cominciare ad impostare una terapia”
- Prop: “Ma è grave?”
- Vet: “Per stabilire la gravità servono degli accertamenti in più, di sicuro quell’aritmia/soffio non devono esserci normalmente”
- Prop: “In effetti è un po’ che tossisce/era stanco/collassava, se mi dice che è meglio farla allora la facciamo”
Nel caso del gatto:
- Vet: “Il suo gatto ha un problema al cuore, consiglierei una visita cardiologica per valutare la gravità e vedere se cominciare ad impostare una terapia”
- Prop: “Ahahah (coccolando nel frattempo il gatto), mi taglia le unghie?”
- Vet: “Ehm, le ho appena detto che il gatto ha un problema al cuore e che bisogna accertarne la gravità”
- Prop: “In effetti è un problema quando vomita il pelo, come posso fare?”
- Vet: “Il problema cardiaco è più grave”
- Prop: “Secondo me dobbiamo fare qualcosa assolutamente per quella forfora”
Vi sembra surreale il secondo dialogo? A me sì, eppure è quello che succede quotidianamente in un ambulatorio. E non mi chiedete il perché della differenza di reazioni.
Come si diagnostica una malattia cardiaca al gatto?
Prima di tutto starà al vostro veterinario di base visitare il gatto. Se durante la normale visita saltano fuori problematiche e sintomi come un soffio cardiaco, un ritmo di galoppo, un’aritmia, debolezza dei polsi femorali, ecco che il vostro veterinario vi inviterà caldamente a fare un controllo cardiologico con un veterinario cardiologo.
Il veterinario cardiologo visiterà il gatto e in base a ciò che sentirà vi proporrà una serie di accertamenti: Rx, elettrocardiogramma e ecocardiogramma. Questi ultimi due vanno fatti da sveglio, altrimenti si rischia di alterarne i risultati se c’è un’anestesia di mezzo. La radiografia in gatti molto agitati potrebbe essere fatta in anestesia, anche se non è mai una buona idea mettere in anestesia in gatto con un sospetto problema cardiaco. In questi casi bisogna valutare attentamente il rapporto beneficio/rischio.
Se il cardiologo lo ritiene opportuno potrebbe poi prescrivervi anche degli esami del sangue, per valutare la coagulabilità del sangue, la funzionalità renale, potrebbe misurare la pressione e via dicendo.
Malattie cardiache nel gatto: cosa fare?
Semplice: se il veterinario vi dice che il gatto ha un problema al cuore va visitato il prima possibile da un veterinario cardiologo. Il concetto è semplice: se il gatto ha la forfora o le unghie lunghe non muore, se ha un po’ di diarrea o ogni tanto vomita pelo non muore, se ha il cuore che non funziona muore.
Se non volete portarlo dal cardiologo per questioni economiche o perché secondo voi sta bene, assumetevi anche la responsabilità di ciò che accadrà: prima o poi quel cuore scompenserà, il gatto arriverà in dispensa con versamenti da tutte le parti, tromboembolismi con paralisi e probabilmente morirà. E non ci saranno pianti che potranno far tornare indietro la situazione: se l’aveste portato quando era ora dal cardiologo magari avrebbe ancora avuto qualche mese/anno di vita di fronte a sé, decidendo di ignorare il problema ne avete causato la morte prima del tempo.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | spilt-milk