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Malattie cardiache nel gatto: diagnosi

Come si diagnosticano le malattie cardiache nel gatto?

Malattie cardiache nel gatto: diagnosi

Malattie cardiache nel gatto – Continua la mia crociata affinché si diano maggiori attenzioni anche alle malattie cardiache del gatto. Continuano ad essere sottovalutate dai proprietari: gatti con soffi e aritmie vengono portati di meno a visita cardiologica rispetto ai cani, non mi chiedete il perché. Il problema è poi che ci ritroviamo con orde di gatti scompensati, con versamento toracico, dispnoici. Ma non è meglio impostare una terapia prima di arrivare allo scompenso, piuttosto che piangere poi lacrime di coccodrillo quando il gatto è morto? Se magari lo portavate mesi fa quando il veterinario vi aveva consigliato la visita cardiologica, magari oggi quel gatto sarebbe ancora vivo.

Malattie cardiache nel gatto: come si fa diagnosi?

Esattamente come si fa nel cane. Una volta che il vostro veterinario ha riscontrato un possibile problema cardiaco nel gatto (soffi, ritmi di galoppo, aritmie, alterazioni dell’intensità del battito cardiaco, sospetto di tromboembolismo, versamento toracico…), ecco che vi consiglierà di fare una visita cardiologica. Subito, adesso, non fra cinque mesi quando il gatto è ormai scompensato e a cinque minuti dalla sua morte.

Tramite diversi esami si farà diagnosi di malattia cardiaca:

  • radiografia del torace: si valuta la dimensione della silohouette cardiaca, la presenza di versamenti o edema polmonare
  • elettrocardiogramma: si usa per valutare la frequenza e il ritmo cardiaco e per capire con che tipo di aritmia si ha a che fare
  • ecocardiografia: visualizza il cuore e valuta la sua funzionalità, la presenza di soffi e rigurgiti, la struttura delle camere e delle valvole cardiache, misura la velocità dei flussi, controlla la presenza di forami anomali o anomalie congenite

Questa è la base, poi potrebbero essere richiesti esami del sangue per valutare la funzionalità epatica e renale, la carenza di taurina, la presenza di un ipertiroidismo o di anemia.

Malattie cardiache nel gatto: quando fare gli esami?

Subito, continuo a ripeterlo. Non si tratta di una dermatite che se anche fate vedere dopo una settimana non pregiudica la vita del gatto, stiamo parlando del cuore, il motore che tiene attivo l’organismo: se il motore non funziona, il gatto muore. Ovvio che dipende anche dalla gravità della sintomatologia. Se il veterinario riscontra un’anomalia in corso di visita per altro motivo, asintomatica, anche se andate dal cardiologo dopo una o due settimane non cambia nulla.

Ma se la visita è stata fatta proprio perché il gatto presenta uno dei sintomi di patologia cardiaca sopra descritti, allora la visita andava fatta ieri.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | wapiko57

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