Malattia dei punti bianchi nei pesci: cause e cura della ictioftiriasi nei pesci rossi
Una delle malattie più diffuse nei nostri pesci rossi è la ictioftiriasi, meglio nota come malattia dei punti bianchi (può colpire anche altri pesci). Andiamo a vedere le cause, la cura e i rimedi.
E’ una delle malattie dei pesci più diffuse e comuni: parliamo della malattia dei punti bianchi nei pesci, conosciuta anche come ictioftiriasi. Si tratta di una patologia parassitaria che va riconosciuta e curata per tempo in quanto potrebbe anche portare a morte i pesci rossi se non trattata tempestivamente. Il nome della malattia deriva dal fatto che il suo sintomo principale è la comparsa di punti bianchi sul corpo del pesce. Ma andiamo a vedere cause, sintomi e cura della malattia dei punti bianchi del pesce, con accenno anche ai rimedi naturali (il sale in primis) e a quelli veterinari.
Cause e sintomi della malattia dei punti bianchi nei pesci
La malattia dei punti bianchi nei pesci è causata dal parassita noto come Ichthyophthirius multifiliis, protozoi ciliati che vivono parassitando i pesci d’acqua dolce. Questi parassiti si incistano nella pelle dei pesci e si riproducono, formano delle cisti bianche. Quando maturano, le cisti esplodono e liberano i parassiti, pronti a trovare altri ospiti.
Il sintomo classico è la presenza di puntini bianchi sul pesce, sia sul corpo che sulle pinne. Il pesce sembra quasi essere coperto da una spruzzata di sale o zucchero. Se non curato velocemente, i puntini si espandono e si formano delle chiazze più grandi. I sintomi della malattia dei punti bianchi nei pesci rossi sono:
- presenza di punti bianchi su tutto il corpo e le pinne
- i punti si espandono e diventano delle chiazze estese
- il pesce si strofina ovunque a causa del prurito
- le branchie si muovo più rapidamente perché lo stress causato dal parassita fa sì che il pesce abbia bisogno di maggior ossigeno
Malattia dei punti bianchi nei pesci: cosa fare e rimedi naturali
Se avete notato dei punti bianchi sul pesce e sospettate la presenza di una ictioftiriasi, in attesa di portare il pesce a far vedere al vostro veterinario esperto di esotici, cominciate con l’aumentare gradualmente la temperatura dell’acqua nell’acquario di 1 grado ogni ora, fino ad arrivare nell’arco delle 48 ore a 30 gradi. Questo perché questi parassiti non vivono bene ad alte temperature. E’ importante aumentare la temperatura gradualmente, per non stressare il pesce e dargli il tempo di abituarsi.
Oltre ad aumentare la temperatura, bisognerebbe aumentare l’ossigeno presente nell’acqua. Per far questo, provate ad abbassare leggermente l’acqua nell’acquario, a mettere più pietre porose (contenenti aria) nell’acquario e a direzionare il flusso verso la superficie dell’acqua.
Se questo sistema non funziona, qualcuno suggerisce di usare il sale marino apposito per pesci di acqua dolce: lo trovate nei negozi che vendono articoli per animali, mezzo cucchiaino su 5 litri d’acqua. Ovviamente da fare solamente se nell’acquario non sono presenti pesci o organismi che non tollerano assolutamente il sale. Ricordatevi anche di cambiare l’acqua a giorni alterni.
Una volta che la malattia sarà passata, si ritornerà gradualmente alla solita temperatura dell’acqua, abbassandola di 1 grado all’ora nell’arco delle solite 48 ore, togliendo il sale e riportando l’ossigeno ai soliti livelli.
Malattia dei punti bianchi nei pesci: cura
Esistono anche delle cure veterinarie per la malattia dei punti bianchi dei pesci. Solitamente sono a base di rame, verde malachite o blu di metilene (occhio che alcuni di questi principi attivi sono tossici per alcuni invertebrati e piante che potreste avere nell’acquario). Anche in questo caso, prima di utilizzare tali farmaci (prescritti dal veterinario e seguendo le dosi consigliate), bisognerà aumentare gradualmente la temperatura dell’acqua come fatto in precedenza.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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