Malattia proliferativa intestinale del furetto: cause, sintomi e terapie
Oggi andremo a parlare di una forma di enterite particolare del furetto: la malattia proliferativa intestinale, vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia.
La malattia proliferativa intestinale del furetto la potreste trovare anche con il nome di enterite proliferativa. Si tratta di una malattia che di solito colpisce i giovani furetti, causa e che prova un ispessimento diffuso della mucosa del colon e dell’intestino. Di solito colpisce l’ultimo tratto dell’intestino e può provocare una sintomatologia gastroenterica anche severa. Ecco perché allora andremo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia della malattia proliferativa intestinale.
Cause e sintomi
La causa della malattia proliferativa intestinale del furetto è molto probabilmente un batterio, il Lawsonia intracellularis, anche se alcuni studi ritengono che la causa possa essere il Desulfovibrio spp., un batterio molto simile al Campylobacter spp., un Gram-, anaerobio, non producente spore.
La malattia di solito colpisce i furetti di età compresa fra i 4 e i 14 mesi, soprattutto maschi e soggetti immunodepressi. La via di trasmissione è oro-fecale, mentre per quanto riguarda i sintomi dipendono dal decorso della malattia. La forma acuta ha come sintomi:
- coliche addominali
- diarrea acquosa
- diarrea emorragica
- diarrea mucosa anche verdastra
- anoressia
- dimagramento
- disidratazione
- febbre
La forma cronica ha come sintomi:
- diarrea cronica
- tenesmo
- prolasso del retto
In entrambi i casi possiamo avere sintomi neurologici come tremori, torcicollo e atassia.
Diagnosi e terapia
Per quanto riguarda la diagnosi, il sospetto viene emesso tramite anamnesi e visita clinica, durante la quale si sente un ispessimento del colon e dell’intestino tenue, anche se per confermare la diagnosi ci vorrebbe una colonscopia con biopsia della mucosa. La diagnosi differenziale va emessa nei confronti della gastrite da Helicobacter, dalla Malattie delle Isole Aleutine e dalla gastroenterite eosinofilica.
La terapia è volta da una parte a sostenere il furetto, quindi fluidoterapia per correggere la disidratazione e dall’altra a contrastare i batteri, quindi antibiotici come il cloramfenicolo e il metronidazolo. Due precisazioni: dovete continuare la terapia fino a quando lo dice il veterinario e non fino a quando decidete voi, pena recidive peggiori; la terapia funziona se viene iniziata subito, se aspettate settimane con un furetto disidratato e dimagrito è probabile che muoia di cachessia prima che la terapia abbia il tempo di fare effetto.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | tambako