Lipu contro la caccia illegale e gli atti di bracconaggio
La Lipu si batte contro la caccia illegale, e lo fa rivolgendosi al Governo e al Parlamento.
All’indomani dall’abbattimento dell’aquila di Bonelli in Sicilia (una specie a rischio estinzione nel nostro Paese), vittima dell’ennesimo vergognoso atto di bracconaggio illegale, la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli)chiede un intervento e norme speciali al Governo e al Parlamento, proponendo di creare una legge di istituzione del Daspo ambientale (una misura prevista dalla legge per impedire aggressioni nei luoghi in cui si svolgono degli eventi sportivi), per quanto riguarda la caccia illegale.
In tal modo, ogni volta che si registreranno casi di uccisione di specie protette, potrebbe essere sospesa l’attività venatoria in tutta l’area interessata per tutti i cacciatori, e – se individuato – il soggetto che avrà commesso il reato dovrà essere interdetto per anni dall’attività venatoria.
Nessuno strumento regolare è oggi in grado di far fronte al dilagare del fenomeno dell’illegalità venatoria, in crescita in tutta Italia.
Spiegano i membri della Lipu, che aggiungono che quello da loro proposto è un provvedimento che potrebbe rivoluzionare la lotta al bracconaggio.
Si creerebbe una responsabilità diversa negli istituti di caccia teatro di atti di caccia illegale e negli stessi cacciatori, portati a preoccuparsi più seriamente del mantenimento della legalità nel territorio in cui esercitano l’attività. Sarà loro interesse diretto: se qualcuno sbaglia,
sottolineano
pagano tutti. È l’unico modo perché nessuno più sbagli, o sbaglino in pochissimi, e quei pochissimi siano identificati per ciò che sono: una vergogna del Paese.
via | Ansa
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