Linfadenite cervicale nella cavia: cause, sintomi e terapia
Ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia della linfadenite cervicale nella cavia.
Linfadenite cervicale nella cavia – Torniamo a parlare di cavie o porcellino d’India, questa volta andando a vedere una patologia di abbastanza comune riscontro: la linfadenite cervicale o linfoadenite cervicale, chiamatela come preferite, sui testi si trova indicata in entrambe le maniere. Detto molto brevemente è un’infezione dei linfonodi del collo che provoca un mega ascesso locale. Andiamo dunque a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia della linfadenite cervicale nelle cavie.
Linfadenite cervicale nella cavia: cause e sintomi
Come anticipavamo, con il termine di linfadenite o linfoadenite cervicale nelle cavie si intende un’infezione piuttosto grave dei linfonodi cervicali o linfonodi del collo che finiscono per creare un gigantesco ascesso considerate le dimensioni della cavia. Fra le principali cause di linfadenite cervicale abbiamo le piccole ferite che si procurano sulla mucosa della bocca causate anche da pezzi di fieno che feriscono la mucosa: a questo punto i batteri normalmente presenti nel cavo orale hanno un facile punto di ingresso e arrivano fino ai linfonodi della regione del collo provocando la formazione di pus e ascessi.
I linfonodi così colpiti aumentano notevolmente di dimensioni e all’esterno compaiono sotto forma di un grosso nodulo sotto la gola. In realtà quella bozza che si vede è il linfonodo ormai suppurato, un linfonodo pieno di pus. Va da sé che la cavia con quella tumefazione non riesce a mangiare, a volte non riesce a respirare se comprime la zona della trachea.
Linfadenite cervicale nella cavia: diagnosi e terapia
La linfadenite cervicale nella cavia va trattata prima di subito. Non solo se non mangia la cavia andrà incontro a un blocco intestinale con meteorismo peggiorando drasticamente la situazione, ma se per caso l’ascesso comprime la trachea, la cavia non riesce a respirare e muore. La diagnosi deriva dalla visita clinica e dall’aspirazione del pus per conferma.
La terapia prevede o l’incisione dell’ascesso per eliminare il pus, con relativi lavaggi o, nei casi gravi, l’asportazione chirurgica dell’ascesso, anche se non è un intervento facile in quanto in quella zona del collo oltre alla trachea decorrono arterie e vene di una certa importanza (carotide, giugulare…) e quindi non è una chirurgia semplice e sempre fattibile. Va da sé la terapia di sostegno con disinfezione, antibiotici e antidolorifici.
Bisogna poi rivalutare la dieta della cavia, utilizzando fieno meno grossolano per evitare ferite e inserire se mancante la vitamina C. Inoltre bisogna ridurre i fattori di stress e migliorare la gestione e l’igiene dell’alloggio.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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