Legnano, cavallo si frattura durante le prove del palio e poi viene abbattuto
A Legnano durante le prove del palio un cavallo riporta una frattura in pista e viene abbattuto. La richiesta di chiarezza della LAV.
A Legnano, in provincia di Milano, durante le corse di addestrando per il palio, che si sono volte sabato 7 aprile al Centro Ippico La Stella, un cavallo si è fratturato in pista. Durante la seconda corsa delle otto in calendario, l’animale, montato da Dino Pes, ha avuto un cedimento alle zampe anteriori ed è caduta a terra, coinvolgendo nella caduta anche altri cavalli che stavano arrivando a grande velocità. Nell’incidente sono rimasti coinvolti anche i fantini: Dino Pes ha avuto una diagnosi di diversi traumi e un problema al polmone, mentre un collega, Gavino Sanna, avrebbe subito una rottura della tibia.
Secondo quanto racconta la LAV, il cavallo è stato sedato e trasferito in una clinica. Le condizioni sono subito apparse gravi. Per lui non c’erano speranze e per questo motivo poco dopo è stato soppresso.
L’ennesima vittima di un mondo nel quale i cavalli non sono altro che uno strumento di lavoro, sacrificabili agli interessi umani, da usare finché producono reddito e assicurano alte prestazioni sportive.
Queste le parole dell’associazione, che denuncia ancora una volta una terribile situazione.
La vita di questo cavallo pesa sulle coscienze di tutti: sulle amministrazioni comunali che continuano a far svolgere queste manifestazioni, sui fantini che partecipano per i premi in denaro, e su un pubblico che non è assolutamente dalla parte dei cavalli e che andrà a vedere
il Palio di Legnano, che in passato ha già visto abbattere e morire il cavallo Balosso, senza rendersi conto di quello che c’è dietro queste manifestazioni.
L’associazione sottolinea, che in merito alla morte di questo cavallo, si può configurare il reato previsto dall’articolo 544 bis del codice penale, con reclusione da 4 mesi a 2 anni per chi per crudeltà o senza necessità causa la morte di un animale. Ma anche il reato previsto dall’articolo 544 ter del codice penale sul maltrattamento degli animali, che punisce con reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro chi per crudeltà o senza necessità provoca una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie, comportamenti, fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche. Pena aumentata della metà in caso di morte dell’animale.