Le parole contano: vi sentite padroni, proprietari, amici o genitori dei vostri pet?
Ho letto su Sfgate un articolo di Christie Keith intitolato “Chiamatemi proprietaria, ma anche mamma va bene”. Il pezzo della Keith ragiona sui diversi modi di appellare coloro che condividono la propria esistenza con un animale da compagnia. Pare infatti che negli Usa stia prendendo piede l’abitudine di sostituire il termine “owner”, proprietario, con il […]
Ho letto su Sfgate un articolo di Christie Keith intitolato “Chiamatemi proprietaria, ma anche mamma va bene”. Il pezzo della Keith ragiona sui diversi modi di appellare coloro che condividono la propria esistenza con un animale da compagnia. Pare infatti che negli Usa stia prendendo piede l’abitudine di sostituire il termine “owner”, proprietario, con il termine “guardian”, che corrisponde, grosso modo, a tutore.
Tralascio tutta la disquisizione perché riguarda una lingua diversa dalla nostra. Tuttavia, l’articolo mi ha dato da pensare. Se da un lato trovo sempre un po’ esagerate le persone che dicono “amore di mamma/papà” ad un animale domestico (forse perché ho sia una figlia che una gatta e non riesco a non fare una certa differenza), trovo anche tanto triste definirsi padrone di un pet.
Forse perché questo termine mi da l’idea che si possa disporre a proprio piacimento degli animali come fossero oggetti. Proprietario non dice niente del rapporto affettivo tra uomo e cucciolo, ma se non altro sembra privo di sfumature negative o inappropriate. Voi che ne pensate? Come preferite definirvi e come vi percepite, a prescindere dalla definizione, rispetto ai vostri animali?