L’Albero della Vita di Senigallia: una pianta in ricordo per ogni animale che non c’è più
La città marchigiana con la Spiaggia di Velluto ricorda gli animali che hanno raggiunto il Ponte sull'Arcobaleno, con un parco a loro dedicato.
Come ricordare gli animali domestici che non ci sono più e che hanno già raggiunto il Ponte sull’Arcobaleno? Ci sono diversi cimiteri per animali che ci aiutano a superare il trauma da separazione. A Senigallia, però, hanno avuto una bellissima idea. E’ stato da poco inaugurato il progetto Albero della Vita, promosso dall’associazione Sguinzagliati della città marchigiana e sostenuto dall’amministrazione comunale.
Vicino al parco pubblico di Borgo San Giovanni a Roncitelli sorge un’area verde dove sono già stati messi a dimore cinque nuovi alberi. L’idea è quella di far nascere un bosco della memoria, per ricordare tutti gli amici a quattro zampe che non ci sono più. Chiunque potrà far rivivere il proprio amico peloso interrando qui le ceneri e facendo crescere un nuovo albero.
Non è un cimitero per animali, visto che si potranno interrare solo le ceneri, contenute all’interno di un’urna biodegradabile. In ricordo dell’animale che non c’è più, ci sarà un albero o un arbusto. L’area verde è stata suddivisa in caselle numerate, a ognuna sarà assegnato un animale e l’azienda incaricata della cremazione terrà un registro con il nome del pets e della famiglia di origine, così tutto sarà sempre tracciabile.
Il progetto non avrà alcun costo per la collettività, visto che il costo della piantumazione degli alberi sarà a carico dell’azienda che provvede alla cremazione degli animali. Per il sindaco, Maurizio Mangialardi, si tratta di
un bel progetto che assolve due importanti funzioni. La prima, nell’ottica di una città sempre più pet-friendly, è quella che consente a chi detiene un animale domestico di dare continuità al legame affettivo con quest’ultimo anche dopo la sua scomparsa; la seconda è quella di creare una nuova area verde offrendo alla collettività un prezioso bene pubblico. Per tutto ciò, il mio sentito ringraziamento va all’associazione Sguinzagliati e, in particolare, a Francesco Mazzaferri, con il quale abbiamo seguito lo sviluppo del progetto.
Per maggiori informazioni potete contattare l’associazione Sguinzagliati su Facebook o tramite mail.