La vita senza animali
Vivere la propria infanzia in appartamento e senza contatto con il mondo animale, cambia la vita delle persone?
Ieri la mia gatta, dopo ben dodici ore trascorse fuori casa, è tornata affamata. Si è lanciata su di un piattino di tonno e l’ha praticamente aspirato. Venti secondi dopo lo ha vomitato in blocco sul pavimento appena lavato. Una mia amica, arrivata proprio in quel momento, mi ha detto: io non lo sopporterei.
In effetti da fastidio anche a me andarmene in giro a raccogliere palle di pelo (che detta così sembra semplice, ma sono mucchi di vomito). Tuttavia, penso sempre a com’era la mia vita prima di dividerla con un gatto.
Sono cresciuta in un appartamento, in una città senza parchi. In casa giravano piccoli animali, con cui socializzare era impossibile. Io desideravo da sempre un cagnolino ma niente, i miei genitori non amavano l’idea di un essere peloso che potesse salire sul divano o leccarti i piedi.
Quando mi sono trasferita, in una strada piena di gatti e di giardini e di insetti, ho dovuto imparare un rapporto con la natura che non conoscevo. Ho forzato la mano a mio marito e ho preso il mio primo gatto. Ho fatto in modo che mia figlia vivesse praticamente ai giardinetti, coccolando tutti i cani e i gatti che voleva.
Sono sempre più convinta, che i rapporti con i nostri amici animali cambino la nostra vita in modo profondo e a volte divertente, sempre che vogliamo lasciarcela cambiare. Un bambino che cresce con un gatto o un cane impara molto non solo sugli animali, ma anche su se stesso. Voi che ne pensate? I vostri amici a quattro zampe vi hanno cambiato la vita?
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