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La storia di Palla di neve, gatto che incastrò un killer

Ci sono gatti che hanno fatto la storia della criminologia, come Palla di neve che fece arrestare un killer.

La storia di Palla di neve, gatto che incastrò un killer

Era il 1994 quando sull’isola canadese di Prince Edward alcuni agenti trovarono il corpo di una donna, sepolto in una buca poco profonda. Era il cadavere di Shirley Duguay, che era stata barbaramente uccisa. Le indagini si concentrarono su una giacca di pelle, intrisa di sangue, che era chiusa in un busta di plastica e sepolta insieme alla donna. Le analisi misero in evidenza che il sangue apparteneva tutto alla vittima e pertanto non c’era alcuna pista da seguire per capire chi avesse ucciso la donna. Sulla giacca c’erano anche ventisette peli bianchi che appartenevano a un gatto, come dimostrarono le analisi.

Agli investigatori si accese una lampadina: l’ex convivente della donna, Douglas Bremish, viveva con i suoi nei pressi del luogo di ritrovamento del cadavere e aveva un gatto bianco, di nome Palla di neve. Pensarono allora di confrontare il DNA di Palla di neve con quello dei peli rinvenuti accanto alla donna morta per confrontarli. Ma c’era un problema: allora, nel 1994, analisi del DNA dei gatti non erano mai state fatte e nessuno sapeva come regolarsi. Dopo molte ricerche gli investigatori riuscirono a contattare l’Istituto Oncologico Nazionale di Frederick, nel Maryland, USA, che proprio in quel periodo stava mappando il genoma felino. I ricercatori riuscirono nell’impresa – anche se per convincerli a partecipare alle indagini non fu facile! – e stabilirono che i peli sulla giacca di Shirley e quelli di Palla di neve erano gli stessi. Queste prove, insieme ad alcune testimonianze chiave, portarono all’arresto di Douglas Bremish per l’omicidio dell’ex campagna.

I peli di Palla di neve costituirono un precedente tanto che il dipartimento di giustizia statunitense stanziò ben 265mila dollari per creare un database genetico nazionale dei gatti e aiutare i laboratori di medicina legale di tutto il mondo nel caso in cui si fossero trovati altri peli di gatto sulle scene dei crimini. Il fatto è che non è poi così raro trovare peli di gatto sulle scene di delitti, perché, stando alle statistiche, circa un terzo dei criminali possiedono mici!

Via | NYTimes

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