
Negli ultimi mesi, numerosi articoli sono apparsi su varie testate, sia cartacee che online, per presentare una teoria affascinante: quella dell’autodomesticazione dei lupi, che nel corso dei millenni si sono trasformati nei nostri fedeli compagni, i cani. Questo tema ha suscitato un grande interesse, ma ci si chiede perché venga descritto come una “nuova teoria”.
L’idea che i lupi abbiano iniziato a interagire spontaneamente con gli esseri umani durante il Paleolitico, piuttosto che nel Neolitico, è intrigante e supportata da numerosi ritrovamenti archeologici. Questi reperti, risalenti a circa 30.000 anni fa, offrono un’ulteriore dimensione a questa ipotesi, che non è affatto recente. Infatti, i biologi e etologi Raymond e Lorna Coppinger hanno reso popolare questa teoria nel loro libro Dogs: A New Understanding of Canine Origin, Behavior and Evolution, pubblicato nel 2001. Questo testo è considerato una pietra miliare nella cultura cinofila, eppure sembra che oggi venga riproposto come se fosse una novità.
Anche Stephen Budiansky, nel suo libro The Truth About Dogs, pubblicato nel 2000, sostiene che i cani si siano evoluti attraverso un processo di autodomesticazione. Secondo lui, i lupi meno aggressivi e più docili avrebbero trovato vantaggi nell’avvicinarsi agli insediamenti umani per sfruttare le risorse alimentari disponibili. Questo processo avrebbe favorito la selezione naturale dei lupi più confidenti, facilitando la transizione da lupo selvatico a cane domestico nel corso dei secoli.
Scoperte recenti e nuove prospettive
Negli ultimi anni, la scoperta in Siberia del fossile del “lupo del Tajimir”, estinto circa 37.000 anni fa, ha ulteriormente supportato questa teoria. I geni di questo antico lupo sono presenti in razze moderne come il Siberian Husky e il Groenlandese. Questa scoperta suggerisce una predisposizione genetica di alcuni lupi antichi a una spiccata neofilia, ovvero l’interesse verso ciò che è sconosciuto, che potrebbe averli portati a interagire con gli esseri umani. Da tali interazioni, nel corso delle generazioni, sarebbe nata la domesticazione e la selezione dei cani.
Nonostante le nuove scoperte, la percezione di questa teoria come innovativa continua a persistere. La diffusione della cultura cinofila è fondamentale, ma è importante che le informazioni vengano presentate in modo accurato. La confusione generata da articoli che parlano di “nuove teorie” potrebbe indurre i lettori a credere erroneamente che il cane derivi direttamente dal lupo in modo semplice e lineare, portandoli a pensare che debbano adottare un approccio autoritario nella loro relazione con il cane, come se fossero il “capobranco”.
Il ruolo della comunicazione nella cinofilia
È cruciale che la comunicazione riguardante la cinofilia sia chiara e priva di fraintendimenti. La cultura cinofila è spesso carente, e ogni sforzo per diffondere informazioni corrette è prezioso. Tuttavia, è altrettanto importante che i lettori comprendano il contesto e le implicazioni di ciò che apprendono. La relazione tra umani e cani è complessa e richiede un approccio basato sulla comprensione reciproca, piuttosto che su dinamiche di dominanza.
Nota importante: Gli articoli pubblicati sul nostro sito sono redatti da professionisti cinofili, veterinari e divulgatori scientifici. Ogni giorno, offriamo contenuti gratuiti grazie al supporto di sponsor e marchi di qualità nel settore cinofilo. Tuttavia, si ricorda che il materiale non deve sostituire il parere di un educatore cinofilo o di un veterinario.