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La Spagna e l’inferno delle Perreras

Cosa sono le perreras spagnole? Perché sono così tremende? Ne parliamo con una volontaria.

La Spagna e l’inferno delle Perreras


Abbiamo sentito spesso parlare, purtroppo, spesso delle Perreras spagnole ma molti di noi non sanno in cosa consistano di preciso. Ci ha contattati Ilaria, una volontaria italiana che fa da tramite con un’associazione di volontari spagnoli che si occupa di salvare il maggior numero possibile di cani dalla perras di Badajoz. I cani che vedete nelle foto qui sopra e alla fine del post hanno un estremo bisogno di essere adottati immediatamente visto che, come potrete leggere nell’intervista, rischiano la soppressione a fine mese.

Ilaria, Puoi dirci cosa sono le Perreras?
Le perreras sono dei canili lager che si trovano in Spagna. All’interno di questi canili vengono portati i cani randagi, quelli ritrovati abbandonati o anche quelli che il padrone non vuole più, per motivi non precisi.

Perché sono così infernali?
Dopo una decina di giorni che i cani o i gatti sono in perreras comincia il cosiddetto conto alla rovescia per altri successivi dieci giorni, in questi ultimi dieci giorni di vita, i cani o i gatti “ospiti” vengono alimentati pochissimo e se non c’è richiesta di adozione vengono soppressi in una maniera terribile. Senza anestesia, al cane viene fatta una puntura che gli causa la paralisi inizialmente delle articolazioni fino ad arrivare ai polmoni facendoli morire soffocati.

Chi aiuta questi cani?
Sul posto, nella Perrera de Badajoz, c’è un gruppo di volontari che si prende cura il più possibile dei cani e fa di tutto per farli adottare anche attraverso la loro pagina Facebook. Qui da noi ci sono molte persone come me che cercano di far conoscere quella realtà terrificante, di raccogliere i soldi per aiutare i cani e i volontari, e per organizzare le adozioni.

Cosa si può fare di concreto, dall’Italia, per aiutare questi cani?
L’unica maniera per salvarli è l’adozione e il pagamento di una quota che si aggira dai 400 ai 600 euro. Noi ci occupiamo di raccogliere la quota da coloro che ci aiutano con le collette (anche se non possono adottare direttamente un cane); inoltre, come intermediari con i volontari spagnoli, abbiamo una referente italiana (che parla appunto lo spagnolo) e provvede ad effettuare i controlli pre e post affido e quindi ad inviare i moduli successivamente ad un colloquio telefonico con l’adottante. Attenzione! Le quote sono comprensive di tutte le spese vaccino eventuale sterilizzazione quarantena in pensione spagnola e viaggio per contatti.

Se uno dei nostri lettori volesse adottare uno dei cani della foto cosa dovrebbe fare?
Può contattare direttamente me scrivendo alla mia e-mail Dariobimbi@libero.it o contattarmi al numero 346 7575164

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