La fatwa contro i cani in Iran
L’ayatollah Nasser Makarem Shirazi ha recentemente emesso una fatwa che ha colpito al cuore noi amanti-ossessionati degli animali. Nella fatwa, che è una sentenza religiosa che riguarda questioni non esplicitamente affrontate dal Corano, i cani vengono definiti come immondi, e il loro possesso è vietato. Secondo Shirazi, infatti, la “moda” di possedere un cane è […]
L’ayatollah Nasser Makarem Shirazi ha recentemente emesso una fatwa che ha colpito al cuore noi amanti-ossessionati degli animali. Nella fatwa, che è una sentenza religiosa che riguarda questioni non esplicitamente affrontate dal Corano, i cani vengono definiti come immondi, e il loro possesso è vietato. Secondo Shirazi, infatti, la “moda” di possedere un cane è una pedissequa imitazione dei costumi degli occidentali, che spesso amano i propri animali più della propria famiglia.
La cosa interessante è che Ahmadinejad possiede quattro cani da guardia (niente coccole, per carità), comprati in Germania a caro prezzo. Ma nel suo caso è stata fatta un’eccezione, data la necessità di garantire la sicurezza del presidente. Avevamo già affrontato la questione degli animali domestici nell’Islam, con particolare riferimento al gatto, animale privilegiato dallo stesso Profeta. In alcuni casi, come quello dei levrieri Saluki presso le popolazioni nomadi, i cani non solo sono tollerati, ma sono amici indispensabili dei musulmani del deserto.
Qualche sospetto che si tratti di un ulteriore giro di vite sulla popolazione iraniana, dopo le recenti proteste post-elettorali, è lecito. Generalmente, nei paesi a maggioranza musulmana il cane non è ben visto, ma il possesso certamente non viene sanzionato! Prima di giudicare troppo rapidamente, però, dobbiamo tener presente che “paese che vai, usanza che trovi”. Se presentaste una succulenta fiorentina a un vostro convitato indù, potreste trovarvi in una situazione imbarazzante. Idem se una coppia di vostri amici seguaci della religione di Madre Terra decidesse di risollevare le sorti del vostro giardino praticandovi riti di accoppiamento e fertilità.
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