Intervista a Nicola Ratti, disc dog trainer da Guiness
Continuiamo il nostro giro di interviste incontrando oggi Nicola Ratti, dog trainer ma soprattuto campione, assieme al suo Ciacky, di Disc Dog. Un titolo conseguito oltre che nelle gare internazionali, svolte con la sua scuola K1-Dog, anche negli studi di Canale5 quando lo scorso marzo 2010 è entrato nel guiness dei primati allo Show dei […]
Continuiamo il nostro giro di interviste incontrando oggi Nicola Ratti, dog trainer ma soprattuto campione, assieme al suo Ciacky, di Disc Dog. Un titolo conseguito oltre che nelle gare internazionali, svolte con la sua scuola K1-Dog, anche negli studi di Canale5 quando lo scorso marzo 2010 è entrato nel guiness dei primati allo Show dei record. Il primato di Ciacky e Nicola: 11 prese del disco in aria oltre i 10 metri in 2 minuti.
Nicola, l’opinione pubblica ti ha conosciuto grazie allo Show dei Record, ma so che la tua storia inizia anni fa con un border collie sul motorino… Come è nata la tua passione per i cani e per il training?
Andare in giro con un cane su uno scooter non passa inosservato, in effetti. Il primo cane con cui facevo lunghi giri in moto era, in verità, un pastore maremmano di nome Zara. In quel periodo avevo 14 anni e quindi il mio unico mezzo di trasporto erano le due ruote. Mi piaceva portarla dovunque e lei era contenta di salire e sentire il vento sul muso. Non saprei dire quando o come è nata la mia passione. Il mio primo cane lo ricordo a malapena perché avevo meno di 3 anni. Poi, pian piano una semplice passione di bambino e poi ragazzo, si è evoluta al punto di diventare una professione. È stato un percorso naturale in quanto non ho mai avuto problemi ad interagire con qualsiasi animale. Ancor prima di seguire i corsi professionali ero riuscito ad educare i miei cani con il metodo….fai da te! Ovviamente i corsi, gli stage, il lavoro sul campo sono fondamentali per capire il mondo del cane, i suoi comportamenti e il modo di farsi capire da un animale che ha un metodo di comunicazione del tutto diverso dal nostro. Mi piace educare cani. Viviamo quasi tutti in città, e il cane deve necessariamente essere educato e facilmente gestito dal proprietario in ogni situazione. Un cane educato è un cane libero di seguirci ovunque…questo è il mio motto!
L’intesa con il tuo cane è precedente al momento in cui hai deciso di fare l’addestratore. Mi viene quindi da chiederti se dog trainer si nasce o si può anche diventare
Tutti possono seguire corsi per diventare istruttori ma credo che ciò non basti. Occorre una dote innata. Non basta studiare e frequentare corsi, bisogna entrare nella psicologia del cane, cercare di capire le sue esigenze interpretando il suo comportamento. “Il miglior biglietto da visita per un dog trainer è il proprio cane” questo è ciò che diceva il mio primo istruttore Massimo Perla. In questi anni ho visto tanti “educatori” che non erano in grado di lasciare il loro cane libero in un parco. Non tutti hanno la capacità di interagire con i cani. E non solo con i cani. Il mio lavoro che sembra basato solo sul cane è invece fondato sull’educazione del padrone. La maggior parte dei cani ha problemi causati da un’eccessiva antropomorfizzazione. Cioè vengono trattati come bambini, viziati, riempiti di coccole pensando che basti questo per renderli felici. Nulla di più sbagliato. Il cane deve fare il cane! Deve avere uno scopo nella vita. Tranne alcune razze particolari, tutti dovrebbero fare attività fisica ed essere stimolati mentalmente. Un cane che ozia per 24 ore in casa molto probabilmente mostrerà disturbi comportamentali.
Lavori con dei Border Collie, che sono notoriamente cani molto intelligenti. Ritieni sia possibile l’addestramento per tutti i cani o ci sono delle eccezioni?
Penso che tutti i cani siano intelligenti. Ogni razza è stata selezionata per una particolare attitudine e quindi abbia sviluppato una particolare forma mentale. Il border collie è nato come conduttore di greggi e collabora con l’uomo da tantissimi anni. Impara molto in fretta, ha voglia di rendersi utile, è sempre attento e crea con il suo padrone un legame simbiotico. Ho scelto questa razza dopo averli visti gareggiare in agility. Sembrava vedere in loro la voglia di gareggiare e fare del loro meglio. Ho subito pensato che fosse il tipo di cane adatto a me, anche se lavoro con cani di tutte le razze e tutti possono essere addestrati. Ci sono soggetti che imparano in fretta e altri un po’ più “testoni”! Ma è normale… non avviene anche tra gli uomini?
La tua disciplina sportiva, a parte il training, è con il frisbee, con il quale hai conquistato guiness dei primati… Raccontaci meglio in cosa consiste.
Il frisbee o meglio disc dog è una disciplina nata in America 40 anni fa. Finalmente ora è praticata anche in Italia. E’ uno sport spettacolare ed entusiasmante sia per chi lo pratica sia per chi guarda. Serve solo un disco, un prato e un cane che abbia voglia di divertirsi. Non ci sono molte regole, basta solo un po’ di fantasia e imparare a lanciare correttamente i frisbee. Il 2010 è stato un anno successi per me e il mio border collie Ciaky: il passaggio in 3° brevetto in agility, due podi alle gare europee di disc dog, diamo stati il primo binomio Italiano a qualificarsi per i mondiali di disc dog in due specialità (distance e freestyle) che si terranno negli USA, e la realizzazione del guinness world record. Abbiamo fissato il record mondiali di 11 dischi presi al volo,oltre i 10 metri in 2 minuti. Eravamo già abituati ed esibirci davanti a tanta gente ma uno studio televisivo ha tutto un altro effetto. Non è facile abituarsi a luci, telecamere, microfoni, interviste ecc… Per fortuna il punto fermo su cui contavo era Ciaky: so che difficilmente sbaglia, ed anche se vede me nervoso lui mantiene la calma. È stata un’esperienza unica ed emozionante. Spero di riuscire a partecipare anche l’anno prossimo migliorando il mio record o proponendone uno nuovo e ancor più spettacolare.
Come definiresti il rapporto che hai con i tuoi cani?
Non mi piace definire il mio rapporto cane-padrone. Padrone mi da l’idea di chi ordina e basta. Per me sono compagni di vita. Condivido con loro gran parte della giornata, i miei cani sono stati abituati sin da piccoli a seguirmi dovunque e percio’ non hanno problemi ad adeguarsi ai miei continui spostamenti. Quasi ogni fine settimana abbiamo gare sia di Agility che di Disc dog, oltre alle varie esibizioni. Quindi per loro stare in macchina per 700 km , andare in albergo, nei ristoranti, a fare la spesa, in giro in scooter, sono cose normali.
Cosa ne pensi di questi show sui dog trainers che stanno letteralmente invadendo la televisione? Un bene o un male?
Sono del tutto favorevole a queste trasmissioni. È bello poter vedere il metodo di ciascun educatore, sono consigli che possono tornarci utili per i problemi quotidiani con i nostri cani. Anche se poi ogni problema va risolto in base al tipo di cane e al contesto in cui vive.
Per influenza delle numerose trasmissioni televisive che vedono come protagonisti animali ed addestratori, in molti cercano in autonomia di fare un training in casa. Ritieni sia possibile o è sempre meglio affidarsi ad esperti?
Chi ha un buon rapporto con il proprio cane potrebbe anche non avere bisogno di un educatore. Dipende anche da cosa ci si aspetta dal cane. L’esempio che mi viene in mente è il cane che accompagna un “senza tetto”. Sono cani che seguono il loro compagno, quasi sempre girano senza guinzaglio, non abbaiano all’impazzata contro tutto e tutti, riescono a stare ore seduti per terra , la loro espressione è rilassata e soddisfatta. Hanno cibo e acqua e vivono con il loro “branco”. Hanno tutto! In altri casi invece anche leggendo e guardando filmati non si riesce ad educare il proprio cane e le motivazioni potrebbero essere innumerevoli; quindi meglio rivolgersi a qualcuno esperto. E sarebbe meglio non aspettare e peggiorare le cose. È molto più facile educare un cucciolo premiando i comportamenti giusti e non andare a rieducare un cane adulto che ha assimilato molti concetti sbagliati.
Tre consigli per i proprietari di un cane.
Facciamo socializzare i cuccioli. Dalla nascita fino ai 5 mesi è il periodo giusto per formare cani equilibrati. Portiamoli in giro, facciamoli incontrare altri cani, bambini, adulti. Abituiamoli alla folla, ai rumori cosi’ non saranno cani che a Natale si traumatizzano per un petardo. Portiamoli in macchina, in autobus e treno. Se si fa da cuccioli non avranno problemi a farlo da grandi e più esperienze nuove fanno più saranno disposti ad affrontare nuove situazioni. Un cucciolo che gioca con altri cani impara a relazionarsi con loro, a dosare i morsi, a sottomettersi al più forte e a difendersi. Imparerà a fare il cane! Se si tiene sempre in casa o chiuso in un recinto probabilmente avremo cane che abbaia a qualsiasi persona, cane o bambino che si avvicini. Poi stimolare l’attività mentale e fisica del cane è importantissimo. Portiamo i cani a fare lunghe passeggiate o a correre; fa bene anche ai padroni! Correre insieme, fare agility o qualsiasi disciplina sportiva aumenta il feeling tra uomo e cane. Il rapporto si solidifica. L’esercizio fisico è alla base per instaurare un rapporto di fiducia o anche solo per compensare la mancanza di attività data da una vita sedentaria. Non sottovalutare l’importanza di allenare anche la mente . Cercate di proporgli spesso attività stimolanti che aiutino a mantenerlo felice e vivace e tengano lontano la noia. Un gioco semplice, efficace e facile da imparare è il classico nascondino: insegnate al vostro cane a stare in una stanza mentre vi nascondete in un’altra, poi chiamatelo e lasciate che vi trovi. All’inizio i nascondigli saranno semplici da trovare come dietro una porta e poi man mano aumenterà la difficoltà. Ultimo consiglio. Un po’ di disciplina non fa male. Cercate di non viziare troppo i cani. Hanno 4 zampe quindi non devono vivere tra le nostre braccia! Ricordate di farli mangiare dopo di noi e di non farli salire sul letto quando vogliono. Il letto è il nostro posto. Noi non andiamo a sdraiarci sul loro lettino quindi neanche loro devono venire nel nostro. Il letto è il posto di privilegio e spetta a noi. Una volta che hanno capito che non possono salirci quando vogliono saremo noi che potremmo invitarli a stare insieme a noi sul nostro letto. Ma dovremmo essere anche in grado di farli scendere!
In Italia andare in vacanza con il proprio cane è un problema: pochi posti a loro accessibili, difficoltà nei trasporti pubblici, spiagge interdette (salvo una recente probabile ordinanza ministeriale), e abbandoni e maltrattamenti (lasciati in auto sotto il sole, lasciati soli in casa etc) aumentano. L’Italia non è un paese per cani… Cosa ne pensi?
Ho notato ancora molte differenze tra nord e sud ma sono contento che le cose stiano cambiando. Sta cambiando il modo di vedere il cane. Prima il cane era il guardiano delle case in campagna, spesso legato ad un catena cortissima o in recinti miseri. Ora molti più cani vivono in appartamenti e hanno cucce di lusso. Non tutti gli alberghi o ristoranti li accettano, ma è bello vedere che molti si stanno adeguando alle esigenze dei clienti a 4 zampe. Tra qualche anno credo sarà molto più facile viaggiare anche in Italia con il proprio cane.