
[related layout=”left” permalink=”http://www.petsblog.it/post/164960/inquinamento-da-plastica-tartaruga-marina-muore-per-una-lenza-di-un-metro”][/related]L’inquinamento atmosferico ha conseguenze notevoli non solo sulla salute della persone, ma anche sugli animali. Sappiamo che causa 7 milioni di vittime l’anno tra gli esseri umani in tutto il mondo. Ma cosa accade agli animali che vivono nelle nostre aree urbane, agricole e naturali? Quali sono le malattie e qual è la mortalità di anfibi, rettili, mammiferi e uccelli? cosa accade ai loro polmoni esposti, come i nostri, a sostanze tossiche come monossido di carbonio, ossidi di azoto, anidride solforosa, ozono o metalli pesanti?
Un nuovo studio pubblicato su “Enviromental Research Letters” cerca di fare il punto della situazione, anche se non sono a disposizione degli scienziati dei dati a livello globale per capire quanto sia l’impatto dell’inquinamento sugli animali. Gli studiosi hanno individuato delle sentinelle che ci possono dare indicazioni sulla qualità dell’aria che umani e animali respirano allo stesso modo. E questi sono gli uccelli.
Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva, ci spiega:
Lo studio ha messo insieme le pubblicazioni scientifiche esistenti sull’argomento dagli anni ’50 ad oggi e ha costituito una base di partenza per nuove necessarie indagini. Quello che già conosciamo è sicuramente l’impatto del particolato e dei gas sul sistema respiratorio degli animali, ma è necessario indagare più a fondo molti altri aspetti come la risposta del sistema immunitario, le mutazioni genetiche, le alterazioni comportamentali e la compromissione del successo riproduttivo.
Ci sono studi degli anni Novanta condotti su piccoli migratori che parlavano di volume ridotto e guscio più sottile delle uova trovate nei nidi costruiti in zone industriali, più ruvide e porose. L’emergenza non riguarda solo gli esseri umani, ma tutti gli esseri viventi. Ogni specie è a rischio. E abbiamo poco tempo.