In Spagna 30mila cani massacrati ogni anno: sì alle vacanze solo in Catalogna
C’è una protesta internazionale partita da Milano, nella sala riunioni di Lorenzo Croce, presidente nazionale AIDAA, che batte i pugni sul tavolo per far sentire la sua indignazione contro il più grande massacro di cani dei paesi dell’Europa Occidentale. Sono 30.000 i cani che annualmente vengono soppressi con metodi barbari e tra atroci sofferenze nei […]
C’è una protesta internazionale partita da Milano, nella sala riunioni di Lorenzo Croce, presidente nazionale AIDAA, che batte i pugni sul tavolo per far sentire la sua indignazione contro il più grande massacro di cani dei paesi dell’Europa Occidentale. Sono 30.000 i cani che annualmente vengono soppressi con metodi barbari e tra atroci sofferenze nei canili pubblici spagnoli (Perreras). Cani che si sono macchiati dell’unica colpa d’essere stati abbandonati e di finire nei canili pubblici.
Ogni anno si calcola vengono catturati 100.000 cani randagi in tutta la Spagna. Quelli che non riescono a trovare una nuova collocazione entro pochi giorni vengono soppressi in barba alle leggi comunitarie europee di tutela degli animali, ad esclusione della Catalogna dove il massacro è proibito. In proposito Lorenzo Croce dice:
Non andiamo a fare le vacanze in Spagna o se andiamo scegliamo la Catalogna, facciamo mancare il nostro sostegno economico alla Spagna che quest’anno più che in passato ne potrà risentire in maniera determinante. Il boicottaggio delle vacanze sia un mezzo chiaro per dire che vogliamo che questo massacro finisca. Mi domando anche se i personaggi spagnoli della nostra televisione, ed in particolare le varie signore Barriales, Natalia Estrada, Vanessa Incontrada, solo per citarne alcune che lavorano qui da noi approvano o meno questo massacro e se non lo approvano chiediamo anche a loro una parola chiara in questa direzione, perchè il silenzio di fronte a questi fatti e alle migliaia di cani morti ammazzati ogni anno, che si voglia o meno è sinonimo di correità.