In Indonesia è stata emessa una fatwa contro caccia e commercio illegali
Le autorità religiose indonesiane si schierano a fianco delle specie animali in via d'estinzione
La parola fatwa, per gli occidentali, porta sempre alla mente pensieri di estremisti religiosi ma questo è solo uno degli aspetti (forse il peggiore) della cosa. Una fatwa è, fondamentalmente, un editto emesso da un’autorità religiosa e viene preso molto seriamente dai credenti musulmani. In questo caso, la fatwa è a fin di bene per tutti gli animali in via d’estinzione che vivono in Indonesia. Il consiglio degli Ulema, massima autorità colta musulmana, ha lanciato una fatwa contro la caccia illegale e il commercio di animali in via di estinzione nel paese asiatico.
Secondo questo editto religioso (non ha alcun effetto legale o politico) tali attività sono dichiarate immorali, sono contro l’etica e vengono giudicate peccaminose. Tutte le azioni illecite che possono causare l’estinzione definitiva delle specie locali a rischio, senza giustificati motivi religiosi o permessi legali, saranno d’ora in poi considerate proibite. Questo, come dicevamo, non ha effetti legali ma nella nazione musulmana più popolosa al mondo, quello che dicono le autorità religiose, spesso, ha più valore di quanto emesso dalle autorità politiche.
Anche il WWF si è espresso positivamente sull’argomento
l’uso della religione per la protezione della fauna selvatica è un passo in avanti positivo perchè fornisce un sostegno spirituale e morale alla necessità di conservare animali come tigri e rinoceronti in pericolo critico.
Questo potrà dare una speranza in più ai rinoceronti, agli elefanti, agli oranghi e alle tigri dell’isola di Sumatra e del Borneo. Speriamo che anche il Papa spenda qualche parola buona contro la strage di agnellini per il pranzo di Pasqua.